BUCCINASCO «La cura per il tumore mafioso è il popolo stesso», si legge su uno striscioni che hanno invaso la città di Buccinasco. Le cronache recenti gettano un alone opaco sulla città da molti annoverata come la “Platì del Nord” per via della radicata presenza di esponenti, o presunti tali, della ‘ndrina Barbaro-Papalia, originaria proprio della provincia reggina.
In una recente intervista, Rocco Papalia, ritenuto il reggente della cosca aveva dichiarato di essere stato lui «a costruire Buccinasco» e che «la ‘ndrangheta non esiste, il sindaco dovrebbe andarsene dalla città».
Dichiarazioni che hanno provocato la reazione del Comune guidato da Rino Pruiti, che ha chiamato a raccolta istituzioni, associazioni e cittadini per manifestare per le vie cittadine. Così è stato, come riportano i quotidiani locali. Oltre 50 associazioni, più di 40 sindaci e decine di cittadini hanno parte all’iniziativa.
A sfilare per le vie cittadine sarebbero state oltre 300 persone che simbolicamente comunicato congiunto per esprimere vicinanza a Pruiti. Il corteo ha toccato anche la zona cittadina dove vive Papalia, nella metà della villetta non confiscata (nell’altra metà vivono i ragazzi di Villa Amantea, associazione di accoglienza minori). Lì ha aperto gli interventi Lorenzo Sanua, referente di Libera Sud-ovest milanese e figlio di Pietro, ammazzato dalla mafia nel 1995. Poi ha parlato Marina Puglia dei Descargalab, collettivo (e gruppo musicale) che da anni partecipa alla rete antimafia; Fabio Bottero, sindaco di Trezzano e coordinatore regionale di Avviso pubblico, il sindaco Rino Pruiti, che ha ringraziato i partecipanti e sottolineato l’importanza di stare uniti nella lotta alla criminalità organizzata.
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