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Banche, Uil: «Arginare la desertificazione in atto in Calabria»

Biondo: «La politica se ne faccia carico, gli Istituti bancari potrebbero rappresentare la chiave di volta per la ripresa»

Pubblicato il: 08/07/2021 – 9:52
Banche, Uil: «Arginare la desertificazione in atto in Calabria»

CATANZARO «In Calabria, l’infrastruttura creditizia e finanziaria è continuamente indebolita dal fenomeno della desertificazione bancaria, che rischia di comprometterne
la capacità di analisi, programmazione ed erogazione dei flussi finanziari attesi». E’ quanto lamentano, in una nota congiunta il segretario regionale della Uilca, Andrea Sità e il segretario generale regionale della Uil, Santo Biondo. «Il recente rapporto Banca d’Italia – sostengono Sità e Biondo – fotografa, infatti, una struttura bancaria ampiamente deficitaria che, nel primo anno di pandemia, ha comportato un aumento del grado di esclusione finanziaria. Nel 2020 i comuni calabresi serviti da banche sono scesi del 7% (contro il 2% del resto d’Italia), gli Atm del 7% (1,5% in Italia) ed i bancari del 4% (2,5% in Italia). Se l’analisi viene estesa all’ultimo decennio i numeri diventano ancora più drammatici: nel periodo 2010/2020 le Banche con sede in Calabria si sono ridotte del 60%; il numero di sportelli bancari è sceso del 29%. Sono stati ridotti del 17% anche gli sportelli Bancoposta, i comuni serviti da almeno una banca sono scesi del 30%, gli Atm del 18% ed i dipendenti bancari sono stati ridotti del 35%. Il comparto bancario, peraltro, è l’unico settore produttivo che, nel decennio considerato, presenta indi-catori costantemente negativi». Per Sità e Biondo «tutto questo è inaccettabile. La classe politica deve prendersi in carico, con la massima attenzione, l’importante vertenza del sistema del credito in Calabria che, incrociando l’abbandono del territorio da parte dei grandi istituti bancari con il rischio di tenuta delle banche del credito cooperativo, rischia il default in un momento storico che, invece, potrebbe rappresentare la chiave di volta per il nostro territorio. C’è, infatti, attraverso il Pnrr la possibilità di colmare un divario territoriale divenuto insostenibile. Per farlo la Calabria non ha bisogno di interventi a pioggia, ma di strade, scuole, ospedali, sostenibilità, politiche per attrarre le imprese ed i giovani (sempre più in fuga dalla regione). Per realizzare tutto ciò serve un sistema bancario efficiente e coerente con questi obiettivi. Un sistema bancario che contrasti l’esclusione finanziaria ed aiuti Enti, imprese e famiglie calabresi ad uscire dalla marginalità attraverso l’implementazione dei progetti legati a Pnrr e Recovery Plan. Il punto di partenza di questa strada che conduce alla ripresa non può, quindi, prescindere dal contrasto alla desertificazione bancaria. Un sistema bancario forte, radicato sul territorio, rappresenterebbe l’asse portante della ripartenza del territo-rio, delle famiglie che lo abitano e delle imprese che vi ci investono». «Affrontare questo problema – concludono il segretario Uilca Calabria e il segretario generale dell’Uil calabrese – faciliterà il raggiungimento degli obiettivi del Recovery Plan e consentirà di disegnare un futuro di speranza per la Calabria ed il resto del Paese».

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