CATANZARO “Firmare questo provvedimento è una delle mie vittorie più importanti da quando mi sono insediato alla direzione di questa agenzia. Chi conosce la mia storia personale sa quanto abbia sempre creduto nel lavoro come leva di sviluppo sia per la dignità della persona e sia per il territorio. Oggi festeggiamo un giorno storico e mi auguro che lo stesso si possa fare in tanti altri enti della nostra Calabria”. È quanto dichiarato dal direttore generale dell’Arpacal, Domenico Pappaterra, a conclusione di una breve cerimonia – alla presenza anche del direttore amministrativo, Antonio Calli, e del direttore scientifico, Michelangelo Iannone – nella quale sono stati firmati i contratti di lavoro per 17 dipendenti Arpacal, già Lsu e stabilizzati nel dicembre del 2018, che a partire dal 1 luglio avranno il monte ore lavorative, e quindi anche le retribuzioni, aumentare sino allo standard di 36 ore settimanali. Con la delibera n. 1121 del 27/12/2018, infatti, l’Agenzia partecipava al Piano di stabilizzazione dei lavoratori Lsu-Lpu, avviato dalla Regione Calabria, disponendo anche la stabilizzazione dei lavoratori ex Lsu-Lpu mediante assunzione a tempo indeterminato e con rapporto di lavoro part-time per un quantitativo di ore pari a 26 settimanali con copertura finanziaria del provvedimento a totale cura dell’ente stesso. Successivamente, nel Piano triennale dei fabbisogni di personale 2021/2023 dell’Arpacal approvato con la deliberazione del dg 94/2021 è stato previsto, tra gli altri, per l’annualità 2021 il passaggio da part-time a full-time del personale ex Lsu-Lpu, sostenuto tra l’altro anche dalle organizzazioni sindacali , per garantire un sostegno al reddito dei lavoratori e a migliorare la qualità e la quantità dei servizi in cui gli stessi sono attualmente impegnati. Questa scelta è stata approvata con deliberazione 284 del 29/06/2021, dalla Giunta regionale della Calabria. Dall’1 luglio 2021, così, si è concretizzato il passaggio da part-time a full-time del personale ex Lsu-Lpu per un numero complessivo di 17 lavoratori (6 di categoria A e 11 di categoria B ) da 26 a 36 ore settimanali. “Particolare da non sottovalutare – conclude Pappaterra – è che la copertura finanziaria proviene interamente da risorse proprie dell’Ente, gravanti quindi esclusivamente sul bilancio dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Regione Calabria”.
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