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Inquinamento elettorale: la «messa a disposizione del politico rafforza la ‘ndrangheta»

Il procuratore di Paola presenta il suo nuovo libro e si sofferma sulla scelta di candidati e amministratori di cedere al potere mafioso

Pubblicato il: 09/07/2021 – 7:57
Inquinamento elettorale: la «messa a disposizione del politico rafforza la ‘ndrangheta»

COSENZA “L’inquinamento elettorale”. E’ questo il titolo dell’ultimo libro del nuovo libro del Procuratore di Paola, Pierpaolo Bruni. Il testo è stato presentato nel corso di un dibattito online sulla piattaforma Zoom, al quale hanno preso parte, oltre al procuratore di Paola anche l’avvocato Vincenzo Maiello, professore ordinario di diritto penale alla Federico II di Napoli; Domenico Airoma procuratore di Avellino; Antonio D’Amato componente del Consiglio superiore della Magistratura e l’avvocato Enrico Mezzetti, professore ordinario di diritto penale all’Università Roma Tre.

La «messa a disposizione»

Sono diversi gli episodi documentati anche nel corso delle tante inchieste firmate da Pierpaolo Bruni, di politici, candidati o amministratori pubblici pronti a mettere da parte il rispetto della res publica a favore dell’interesse di pochi, scendendo a patti con soggetti interessati a inquinare il tessuto democratico. «La messa a disposizione del candidato quando è concreta, oggetto di conoscenza e di consapevolezza nel territorio dove opera la ‘ndrangheta costituisce il momento del rafforzamento dell’organizzazione criminale», sostiene il procuratore di Paola nel corso del suo intervento. «Ha una sua efficacia causale rispetto allo stesso rafforzamento». Secondo Bruni, «la forza di intimidazione della messa a disposizione del politico non può non considerarsi come un momento di prestigio mafioso che accresce la forza del soggetto sia all’interno dei gruppi mafiosi sia all’esterno». Per un amministratore o un candidato, dunque, avere particolari amicizie può trasformarsi in un’arma da utilizzare a scapito degli avversari neutralizzati dalla forza intimidatrice e dalla paura di possibili ritorsioni. Per quanto attiene le organizzazioni criminali, invece, «avere un politico a disposizione nell’ambito di un qualsiasi Ente costituisce un momento di prestigio per il sodalizio ma anche per i singoli consociati». Quello a cui si assiste, documentato in diverse inchieste condotte è «l’ostentazione della disponibilità di un uomo politico o pubblico amministratore». (f.b.)

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