ROMA Negli ultimi cinque anni nella sola scuola primaria il numero di alunni è diminuito di oltre 200 mila unità (-8%), con flessioni soprattutto sulle piccole scuole: 361 in meno. E nel prossimo si stima che chiuderanno altri 22 plessi scolastici. I dati arrivano da una elaborazione di Tuttoscuola.
Il record negativo del maggior numero di scuole che sono state chiuse è stato registrato in Piemonte (70 plessi scolastici in meno), mentre la Campania ha registrato 62 plessi scolastici in meno, la Calabria e la Sicilia 51 plessi in meno ognuna. In controtendenza la Liguria (due scuole in più) e le Marche (invarianza nel numero di plessi).
Calano le nascite, chiudono le scuole per mancanza di “materia prima”: gli alunni.
Tuttoscuola – che ha elaborato i dati del Ministero dell’Istruzione – rileva come, ad esempio, nella scuola primaria, il settore che più di altri sta risentendo dell’equivalenza “culle vuote = banchi vuoti”, la chiusura di plessi scolastici stia avvenendo con sequenza inesorabile di anno in anno.
In vista dell’avvio del prossimo anno scolastico, per il quale sono già in corso le operazioni organizzative per partire con regolarità, i dati sul numero di alunni impattano sulla definizione del numero di scuole, di classi e di organico.
In dettaglio, nell’anno scolastico 2015-16 gli alunni di scuola primaria erano stati 2 milioni e 584 mila; nel 2020-21 erano oltre 200 mila in meno, un decremento che aveva avuto riflessi negativi soprattutto sulle piccole scuole, passate da 16.068 a
15.707, cioè 361 in meno. E si sa già che per il prossimo anno chiuderanno altri 22 plessi.
Nella comparazione tra i 16.068 plessi scolastici del 2015-16 e i 15.868 del 2021-22 (383 scuole in meno), il record negativo del maggior numero di scuole che sono state chiuse è stato registrato in Piemonte (70 plessi scolastici in meno), mentre la Campania ha registrato 62 plessi scolastici in meno, la Calabria e la Sicilia 51 plessi in meno ognuna, il Veneto -28, l’Abruzzo -27, la Lombardia -26 e l’Emilia Romagna -20.
In controtendenza la Liguria (due scuole in più) e le Marche (invarianza nel numero di plessi). Le regioni del Sud hanno chiuso complessivamente 164 plessi scolastici, il Nord Ovest 94. Non è detto comunque che la chiusura di scuole rappresenti sempre un disservizio; può costituire anche una risorsa: i Comuni proprietari degli immobili, in caso di alienazione della struttura (con conseguente risparmio di spese di gestione
manutenzione), possono impiegare il ricavo per ottimizzare i servizi di trasporto o per la riconversione di altri plessi in strutture funzionali ad accogliere il tempo pieno. Oppure possono convertire gli edifici ad altra funzione pubblica.
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