TORINO Ci sono nuovi risvolti nelle indagini della Procura di Torino sulla prematura morte di Orlando Merenda. Nel tentativo di fare luce sulle motivazioni che hanno spinto il ragazzo di soli 18 anni a togliersi la vita emerge una nuova pista – secondo una notizia diffusa da La Repubblica – e si accantonano quella del bullismo e dell’omofobia individuate inizialmente. Fondamentali per le attività investigative si stanno rivelando le confidenze che Orlando avrebbe fatto ad amici e docenti prima di morire. La Procura sta valutando l’ipotesi di un possibile ricatto a sfondo sessuale subito dal ragazzo. Sarebbe questa la ragione che ha portato il giovane a farla finita il 20 giugno gettandosi sotto a un treno vicino a dove abitava. Si teme, dunque, che Orlando, descritto dagli amici come molto fragile e sensibile, sia finito in un giro di prostituzione. Ad avvalorare questa tesi secondo gli inquirenti c’è il fatto che Orlando abbia compiuto il disperato gesto di uccidersi poco dopo essere diventato maggiorenne. Stringenti i controlli sulle conversazioni avute in chat da Orlando. La Repubblica riporta il commento della madre di Orlando alla chiamata ricevuta dal figlio qualche ora prima che morisse. «Sembrava sereno, ma quando mi ha detto ‘divertiti’ la sua voce era strana». Da lei, Anna Screnci, sarebbe dovuto andare per trascorrere le vacanze a Soverato, e oggi la donna a gran voce chiede giustizia. «Me lo diceva nell’ultimo periodo “sento una pressione sul petto” ma non capivo se era psicologica o no. Eravamo una cosa sola ma non voleva farmi preoccupare e mi diceva di star tranquilla».
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