COSENZA Come ogni anno la macchia giallastra (ma le sfumature cambiano) è lì. A Gizzeria, Falerna, Nocera Terinese. E poi più a nord, fino a San Lucido, Paola, Guardia Piemontese. Per quanto si moltiplichino gli appelli e i social forniscano ormai prove costanti delle condizioni del mare nell’area del Medio Tirreno catanzarese e cosentino, i disagi per bagnanti e turisti continuano. Da anni. Che si tratti di fioriture algali, come spesso hanno sostenuto le indagini ufficiali, oppure del risultato della cattiva depurazione (e molti parlano di cattivi odori, rafforzando l’idea), gli effetti restano: quel tratto di costa non invoglia certo a entrare in acqua.
E non è un caso che dal basso sia nata un’iniziativa che tenta di sensibilizzare cittadini e amministratori sulla necessità di un intervento atteso troppo a lungo. Si tratta di Mare Pulito, un’associazione indipendente che cerca di «sensibilizzare, dopo decenni di immobilismo, istituzioni, politica e cittadinanza sulle problematiche inerenti il mare, in particolare la costa tirrenica cosentina da tempo oramai deturpata e abbandonata a se stessa».
L’idea è quella di raccogliere materiali e intervenire sulle questioni tecniche per offrire soluzioni. L’associazione ha realizzato, nel marzo 2021, il “Protocollo Mare Pulito”, documento in cui i 21 sindaci della costa tirrenica cosentina, coordinati dalla provincia di Cosenza, si impegnano a lavorare congiuntamente, ripianificando la loro gestione delle acque marittime (depuratori, allacci fognari, smaltimento fanghi, trasparenza dei dati e dei lavori svolti).
L’associazione – che ha organizzato anche un flash mob nel mese di giugno – mira anche alla creazione di un “Bollino Mare Pulito”, per segnalare tutte quelle attività turistiche che operano nel rispetto del mare e dell’ambiente, così da permettere a tutti, cittadini e turisti, di scegliere consapevolmente quali attività supportare. La pagina Fb dell’associazione è diventata anche un punto di riferimento per le segnalazioni. Che, come prevedibile, abbondano così come i commenti sconfortati degli utenti.
«Sono sette anni che vengo a villeggiare a Cetraro – scrive uno dei commentatori – e quest’anno dopo 11 giorni non riesco a far fare un bagnetto ai miei figli. Ma questi depuratori si controllano? Queste tubature che sfociano nelle acque si controllano?Bambini portati all’ospedale con delle macchioline rosse, e i dottori dicono che il mare è inquinato? La gente scappa, altro che turismo». Il commento è accompagnato da una foto che mostra le solite macchie giallastre.
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