MONTEPAONE LIDO Diverse voci di donne tra cultura, diritto e istituzioni a confronto sul tema della violenza di genere. Il “Marina Blu” di Montepaone Lido ha ospitato ieri il convegno “Il grido del silenzio” alla presenza di Daniela Rotella, avvocato Cassazionista specializzata in diritto di famiglia, Bakhita Ranieri, autrice del libro “Il grido del silenzio” su cui hanno discusso Rosalba Viscomi, Presidente Comitato Pari Opportunità Avvocati Catanzaro, e Silvia Vono, Senatrice e componente della commissione d’inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere. Bakhita Ranieri, attraverso la sua opera creativa, è riuscita a trasmettere un importante messaggio di speranza: «La cultura è un mezzo di riscatto e rinascita», ha affermato ponendo al centro della sua narrazione un argomento di estrema attualità. La violenza, ha ricordato l’avvocato Daniela Rotella, «è presente in varie sfaccettature quali la maternità negata, la violenza subita indirettamente da bambini costretti a vivere in ambienti in cui si verificano tali maltrattamenti e che, inevitabilmente, lasceranno segni indelebili per il resto della loro vita. Tuttavia, ci si può liberare dalla violenza brutale dei gesti e delle parole, mediante l’unione e la condivisione con gli altri». «Gli strumenti legislativi di cui disponiamo – ha aggiunto Rotella – non sono sufficienti, bisogna mirare ad una risposta a breve termine ed efficace, iter più spediti, come la legge sul codice rosso, ad esempio. Quest’ultimo è uno strumento funzionale, ma perfettibile, dal momento che si fa sempre più viva la necessità inoppugnabile della caritatevole sensibilità. Sensibilità che trova riscontro nelle figure che operano affianco a persone profondamente ferite, nel corpo e nello spirito. Operatori sanitari, assistenti sociali, consulenti tecnici, magistrati possono garantire alle vittime il giusto sostegno di cui necessitano». Successivamente ha preso la parola l’avvocato Rosalba Viscomi che ha ricordato la stretta correlazione tra violenza e discriminazione. «Infondere nelle nuove generazioni la cultura della dignità, del rispetto e dell’educazione è di fondamentale importanza. Questo compito non può e non deve essere delegato unicamente alla scuola, deve partire in primis dai genitori. La parità di genere è un obiettivo da conseguire all’interno di una società giusta, sana, libera». Nel corso dell’incontro, moderato da Domenico Gareri, c’é stato il collegamento con l’associazione “10.000 Vele” impegnata in progetti finalizzati alla solidarietà tramite la forza dello sport che può abbattere ogni tipo di discriminazione. L’iniziativa è stata arricchita anche dal contributo di Vento, Accademia calabrese dell’innovazione. La senatrice Silvia Vono ha concluso il giro di interventi soffermandosi sul problema culturale sotteso al tema. «La legge non è sufficiente, denunciare non basta a risolvere l’emergenza. Non sono convinta che gli uomini abbiamo sempre e comunque tutte le colpe, credo che la formazione debba essere indirizzata anche verso gli uomini maltrattanti». Un sentimento di grande solidarietà che, secondo la senatrice, «può trovare riscontro in una politica sana, nobile che, come ci ricorda Paolo VI, è la forma più alta di carità. È necessario trovare soluzioni condivise con i cittadini, la cui dignità deve essere riabilitata parallelamente a quella del ruolo politico. Tuttavia, le violenze possono far crescere, dare una marcia in più per affrontare il mondo e guardarlo con occhi diversi, con coraggio. Bisogna partire dai diritti e dal riconoscimento dei doveri, così potremmo avere una politica seria per farci rappresentare al meglio», con queste parole la senatrice Vono ha condiviso un profondo e sentito messaggio di speranza.
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