COSENZA Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso proposto dal collaboratore di giustizia G. C., rappresentato e difeso dall’avvocato del foro di Cosenza Enrico Morcavallo, in merito all’annullamento del provvedimento di revoca del programma speciale di protezione nei confronti del ricorrente. Il Tar, dunque, ha accolto l’istanza cautelare monocratica e sospeso gli effetti del provvedimento impugnato fino alla data della trattazione collegiale della domanda cautelare, prevista il prossimo 3 agosto 2021. «Una decisione innovativa che fissa nuovi criteri sulle garanzie dello Stato concernenti il principio di diritto alla protezione fisica e psichica dei collaboratori di giustizia e dei propri familiari».
Il 30enne collaboratore di giustizia, difeso nei procedimenti penali dall’avvocato del foro di Cosenza Enrico Tucci, ha reso rilevanti dichiarazioni sui rapporti di vicinanza tra il clan mafioso Cassotta e quello che fa capo alla famiglia Riviezzi. Le dichiarazioni hanno concorso a formare il corredo istruttorio posto a fondamento dell’ordinanza cautelare con cui il gip del Tribunale di Potenza, lo scorso 22 aprile 2021 ha disposto l’applicazione della custodia cautelare in carcere a carico di Saverio Riviezzi e Angelo Quarantino, oltre che per il reato di associazione mafiosa anche per il concorso nell’omicidio di Giancarlo Tetta. G. C. è imputato per il reato di associazione mafiosa, come membro attivo del clan Cassotta e lo stesso ha reso dichiarazioni autoaccusatorie in relazione ad una serie di vicende delittuose, come incendi ed estorsioni ma anche un tentato omicidio, oltre al reato associativo.
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