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Covid, Calabria in ritardo sul tracciamento della variante Delta

Sistema regionale indietro sul numero dei test. E la campagna vaccinale affronta lo scoglio degli scettici (e degli insegnanti)

Pubblicato il: 13/07/2021 – 7:55
Covid, Calabria in ritardo sul tracciamento della variante Delta

ROMA La variante Delta prosegue la sua corsa e adesso alcune Regioni si affidano al dibattito sulla possibile revisione dei parametri che stabiliscono i profili di rischio e l’assegnazione delle zone: lo spauracchio è il ritorno alla zona gialla in piena estate. Scenari che – seppure non imminenti – potrebbero affacciarsi nelle future settimane e su cui i tecnici si stanno concentrando. Le ipotesi vanno dalla soglia minima di tamponi da effettuare ogni 100mila abitanti – che alcuni esperti vorrebbero aumentare – al maggiore peso del cosiddetto Rt ospedaliero – vale a dire il tasso occupazione dei posti letto – rispetto a quello sull’incidenza. Tra le questioni da approfondire c’è anche quella – più volte invocata proprio di fronte all’avanzare delle mutazioni – dello screening: non tutte le Regioni li eseguono in maniera efficace, in particolare alcune del Sud sarebbero indietro sul numero di test da effettuare ogni giorno. Tra queste, secondo quanto riporta l’Ansa, ci sarebbero Calabria e Sicilia. Un caso preoccupante è anche quello dell’Abruzzo, che azzera i contagi (nelle ultime ore non sono emersi nuovi casi) ma resta bassissimo il numero dei tamponi processati: sono solo 473.
In Calabria, il numero dei tamponi processati si è progressivamente ridotto da quando le restrizioni sono diminuite e la regione è entrata, come il resto del Paese, in “zona bianca”. Domenica – il calo “festivo” è fisiologico – i test effettuati sono stati poco più di mille, per 13 nuovi contagi rilevati. Da più parti, però, si rileva che proprio questo – con un netto calo di infetti – è il momento di spingere sul contact tracing per chiudere in un ideale recinto la pandemia e controllarla.   
A lanciare l’allarme sulla necessità dei test è anche il direttore del dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova. Andrea Crisanti, secondo il quale «la variante Delta, purtroppo, è a un passo dal diventare resistente ai vaccini e quindi meno si trasmette e meglio è. Per questo, penso che bisognerebbe combinare la campagna vaccinale, vaccinando più persone possibili, e allo stesso tempo rafforzare la nostra capacità di tracciamento, perché diminuire la trasmissione potenzia l’effetto dei vaccini». 
E qui si innesta l’altra questione sollevata dagli operatori sanitari nelle ultime settimane: il calo delle prenotazioni per la campagna vaccinale in Calabria. I numeri sono scesi, come vi abbiamo raccontato qui, e negli hub vaccinali è forte la sensazione che si sia giunti a uno snodo critico. «Dopo l’accelerazione degli ultimi mesi siamo arrivati allo scoglio degli scettici. Uno scoglio da superare al più presto per ridare impulso alla campagna vaccinale». La prossima tappa è settembre, quando ci si aspetta che le scuole riaprano in presenza. Anche se troppi insegnanti non si sono ancora immunizzati. (ppp)

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