RENDE Il grande assente è l’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio. Invitato (con 24 ore di preavviso) “Capitano Ultimo” diserta l’assemblea dei sindaci dell’Ambito Territoriale Ottimale di Cosenza e chiede ai presenti – attraverso una nota – di trovare una soluzione definitiva in merito al sito da scegliere per realizzare l’ecodistretto. La sala consiliare del Comune di Rende, che ospita la riunione, si riempie del mormorio dei sindaci in attesa del discorso introduttivo del sindaco Marcello Manna. Da due anni Ato rifiuti è stato commissariato per l’individuazione dei siti sia per quanto riguarda l’ecodistretto sia per le discariche. «Sostenere che l’Ato non decida è sbagliato – aggiunge Marcello Manna – lavoriamo con una struttura che nei fatti è una scatola vuota e sostenuta dal lavoro di un solo dirigente».
«Non importa il luogo, è importante che si faccia – aggiunge Manna – anche a Rende se necessario e opportuno». Il sindaco, rilancia la possibilità che sia il “suo” territorio ad ospitare l’ecodistretto perché «non possiamo permetterci di pagare denaro per portare all’estero i nostri rifiuti: in queste ore li stiamo dirottando a Mantova e in Svezia al costo di 321 euro a tonnellata, non è accettabile ed è un costo che i comuni non saranno in grado di sostenere». Paolo Montalti, primo cittadino di Villapiana, si mostra assolutamente favorevole dinanzi alla proposta di ospitare l’ecodistretto e spiega i motivi: «Nessun problema e nessuna ricaduta per il turismo, se la scelta dovesse ricadere su Villapiana saremo pronti a spiegare ai cittadini benefici ed opportunità. Mi dissocio – aggiunge – dai parolai e dai leoni da tastiera che annunciano solo negative ripercussioni». «Il sito di Villapiana è idoneo», chiosa il sindaco. Sul punto è ferma l’opposizione di Flavio Stasi, primo cittadino di Corigliano Rossano: «è impensabile avere entrambi gli ecodistretti sullo Jonio, al massimo Villapiana può prendere il posto dell’ecodistretto di Bucita di Corigliano Rossano. Non intendiamo avere una quantità di rifiuti enorme da gestire». Sul punto gli animi si scaldano e il tono della voce aumenta con uno scambio di battute tra i due primi cittadini. «Sfioriamo il masochismo, dopo svariate riunioni e disattenzioni da parte dei primi cittadini, adesso ci ritroviamo in una situazione di emergenza», afferma il sindaco di Montalto, Pietro Caracciolo. «Non rincorriamo altre soluzioni e diamo il nostro assenso alla disponibilità mostrata dal sindaco di Villapiana». Al termine di una lunga serie di interventi, l’assemblea esprime il voto favorevole di tutti i presenti, si astiene solo il sindaco di Carolei.
«Nelle prossime settimane avremo una crisi impossibile da fronteggiare, occorre risolvere il nodo legato alla discarica di servizio», dice Vincenzo Granata, vicepresidente vicario dell’Ato Cosenza per l’organizzazione del servizio rifiuti. Sul punto è stata dura la nota dell’assessore De Caprio: «Dal mese di aprile scorso – spiega – avevamo chiesto all’Ato Cosenza di attivare i conferimenti fuori regione, perché era chiaro che le discariche pubbliche che la Regione ha individuato, proprio in sostituzione dell’Ato, non sarebbero state sufficienti per il periodo estivo». «Contemporaneamente – evidenzia De Caprio – abbiamo anche definito la chiusura definitiva della discarica di San Giovanni in Fiore entro i prossimi due anni». La Regione Calabria avrebbe valutato negativamente la fattibilità del progetto di realizzazione della discarica di servizio nel Comune di Carolei. Ad annunciarlo proprio il primo cittadino Francesco Iannucci nel corso dell’odierna assemblea dell’Ato Cosenza.
Direttamente collegato all’emergenza rifiuti è l’intervento del sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta: «Ci ritroviamo con i camion pieni di spazzatura, immondizia per le strade e a breve il comune accoglierà circa 250.000 turisti con tutte le conseguenze del caso in relazione all’aumento esponenziale della produzione di rifiuti». Il caldo e la presenza costante della spazzatura sulle strade non fa altro che aggravare una situazione drammatica, «si rischia un’emergenza sanitaria». Anche Diamante vive una soluzione analoga e il presidente del consiglio comunale chiede di «conoscere i tempi ed accelerare le procedure di individuazione del sito».
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