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l’inchiesta mayor

La corsa di Mundo in consiglio: dalle sottoscrizioni illecite al ricorso “boomerang” contro Di Natale

Il sindaco di Trebisacce avrebbe anche utilizzato l’auto comunale per scopi personali. E presentare il ricorso al Tar

Pubblicato il: 13/07/2021 – 12:04
di Giorgio Curcio
La corsa di Mundo in consiglio: dalle sottoscrizioni illecite al ricorso “boomerang” contro Di Natale

TREBISACCE Si sarebbe avvalso della collaborazione di alcune persone inconsapevoli, fra i quali anche alcuni dipendenti del Comune di Trebisacce, ma anche persone alle quali lo legavano rapporti politici, familiari e amicali. Il tutto per sottoscrivere le dichiarazioni di presentazione della lista elettorale. 

L’operazione “Mayor”

È uno dei capi d’accusa ipotizzati dal pm e condivisi dal gip del Tribunale di Castrovillari, Simone Falerno, e che questa mattina hanno portato all’esecuzione degli arresti domiciliari nei confronti del sindaco di Trebisacce, Francesco Mundo. Lo scenario è quello di un anno e mezzo fa, ovvero la tornata elettorale per il rinnovo del consiglio regionale della Calabria dello scorso 28 gennaio 2020 e che hanno visto poi trionfare la compianta presidente, Jole Santelli. Mundo, però, era uno dei candidati a sostegno dello schieramento opposto, a sostegno cioè della lista “Io resto in Calabria”, guidata da Pippo Callipo. 

Due liste per una candidatura

Secondo le accuse, lo stesso Mundo avrebbe sfruttato la sua “rete” di contatti per far loro sottoscrivere la dichiarazione di presentazione della propria lista della circoscrizione elettorale “Nord”, senza però la presenza di del pubblico ufficiale autenticante e al di fuori delle sedi comunali. Avrebbe così riportato 104 e 108 dati identificativi di altrettanti cittadini in due elenchi distinti. Ma non è tutto: secondo i risultati investigativi, infatti, Mundo avrebbe anche istigato il funzionario in servizio nell’Ufficio elettorale del Comune di Trebisacce, Antonio Tufaro, (tra gli indagati) di autenticare le firme contenute nei due elenchi per poi depositarle in Tribunale a Cosenza. «Se dovesse chiamare qualcuno, digli che hanno firmato qua al Comune, davanti l’ufficio elettorale» dice lo stesso Mundo nel corso di una conversazione con Filippo Castrovillari, suo vice. Mundo, secondo gli inquirenti, era pianamente a conoscenza di quello che stava accadendo: «Il problema – dice in un’altra conversazione – è che un altro, che dovevano venire a firmare al Comune, quindi non è avvenuta qua, quindi devono dire che (…) che è venuto al Comune, c’era l’impiegato che guardava (…)».

La mossa “boomerang” del ricorso al Tar

La corsa ad un posto in Consiglio regionale di Franco Mundo non si arresta neanche dopo la sconfitta elettorale. Già perché da quanto è emerso dall’inchiesta, infatti, il primo cittadino di Trebisacce ha iniziato la ricerca di persone compiacenti che avrebbero sottoscritto dichiarazioni sostitutive per attestare falsamente di aver assistito allo scrutino delle schede in alcune sezioni ricomprese nelle circoscrizioni dei Comuni di Paola e Amantea. Dichiarazioni che poi lo stesso Mundo ha allegato nel ricorso depositato al Tar Calabria per ottenere il riconteggio dei voti e la proclamazione in Consiglio al posto di Graziano Di Natale. Una mossa però, quella di Mundo, che si è rivelata un vero boomerang. Grazie alla querela dello stesso Di Natale, infatti, sono stati prodotti gli atti secondo i quali i soggetti indicati da Mundo, in realtà, nei seggi contestati non c’erano mai stati. Così come peraltro accertato grazie alle dichiarazioni dei presidenti dei seggi, dei rappresentanti di lista e degli scrutatori in servizio. Dei soggetti indicati da Mundo, neanche l’ombra durante le operazioni di spoglio. 

L’auto comunale per gli interessi personali

Ma il primo cittadino di Trebisacce, secondo l’accusa, si sarebbe appropriato dell’autovettura (una Fiat Tipo) di proprietà del Comune, distraendola dalla sua destinazione pubblicistica. In un caso documentato dagli investigatori, infatti, la stessa auto Mundo l’avrebbe utilizzata proprio per presentare il suo ricorso al Tar a Catanzaro. Sono però decine gli episodi – documentati dagli investigatori – nei quali lo stesso sindaco Mundo avrebbe utilizzando impropriamente l’auto del Comune per i suoi scopi personali, tra cui proprio la “battaglia” per ottenere un posto in consiglio regionale. Tra il 14 febbraio e il 2 marzo 2020 si reca prima Paola, poi al Tribunale di Castrovillari e poi a quello di Cosenza, per ritirare la documentazione e, in un caso, anche per patrocinare un suo assistito in una causa giudiziaria. Il 13 maggio Mundo avrebbe utilizzato la Tipo del Comune anche per andare a comprare una “Vespetta” a Corigliano Rossano. Ma sono anche diversi gli episodi in cui Mundo avrebbe utilizzato l’auto pubblica per raggiungere i propri clienti nei Tribunali di Cosenza e Castrovillari, servendosi del dipendente comunale, Michele Calvosa che, anziché assolvere i suoi compiti istituzionali, si era trasformato nell’autista del sindaco di Trebisacce. (redazione@corrierecal.it)

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