COSENZA «L’annuncio fatto qualche giorno fa in maniera entusiasta dall’assessore De Caprio, relativo all’approvazione dell’eco-distretto e relativa discarica nel Comune di Villapiana, dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, l’improvvisazione e l’estemporaneità di questa Giunta regionale. Siamo convinti, peraltro, che, dietro a tale scelta, ci sia anche la preoccupazione “elettorale” di qualche altro assessore che, pur di nascondere il fallimento in atto, sollecita il gioco delle tre carte, comprensivo del trasporto dei rifiuti fuori regione, e a caro prezzo”. È quanto dichiara il capogruppo Pd Mimmo Bevacqua, che aggiunge: «Sulla vicenda, vorremmo avere dall’assessore De Caprio poche ma chiare risposte in merito ad alcune domande che ci sembrano elementari ma essenziali. Chi ha effettuato lo studio di fattibilità nel giro di pochissimi giorni, dando parere favorevole? Perché tutti i Comuni finora individuati hanno risposto con un secco NO alla realizzazione di questo tipo di impianto? Perché l’assessore, regolarmente invitato all’assemblea Ato con congruo preavviso, non si è neanche presentato?».
«Da presidente della Commissione Ambiente, nella scorsa legislatura – prosegue Bevacqua – ho contribuito all’approvazione del Piano Rifiuti, che aveva ed ha tutt’altra filosofia di fondo. Nel caso specifico della decisione di ieri, sorge il problema della conformazione del territorio villapianese, ivi compresa la naturale propensione turistica ed agricola del medesimo. Non possono essere questi i metodi per risolvere il problema della gestione dei Rifiuti di un’intera area vasta come quella dello Ionio Cosentino. Sono anni che propongo una impiantistica plurale: una serie di mini impianti concepiti ciascuno per servire le necessità di aree comprendenti bacini con una utenza non superiore a 100 mila abitanti. E, prima di tutto, studi specifici e tarati sui singoli territori».
«Quello messo in campo – conclude Bevacqua – è un metodo che puzza di politica vecchia, autoreferenziale e lontanissima dai cittadini: queste operazioni non portano da nessuna parte».
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