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l’indagine

Inchiesta brogli a Reggio, incidente probatorio per il presidente di seggio

Giustra sarà ascoltato sui fatti che concernono gli indagati tra cui il consigliere sospeso Castorina. «Votavano con la tessera di altri»

Pubblicato il: 14/07/2021 – 12:32
Inchiesta brogli a Reggio, incidente probatorio per il presidente di seggio

REGGIO CALABRIA Il presidente di seggio Carmelo Giustra, coinvolto nell’inchiesta sui brogli elettorali alle comunali di Reggio Calabria del settembre 2020, sarà interrogato il 16 settembre. Lo ha stabilito, accogliendo la richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri, dell’aggiunto Gerardo Dominijanni e dei pm Paolo Petrolo e Nunzio De Salvo, il gip Stefania Rachele che ha disposto l’audizione dell’indagato
«nelle forme dell’incidente probatorio». Giustra sarà sentito «sui fatti che concernono la responsabilità» degli altri indagati tra cui il consigliere comunale sospeso Antonino Castorina, del Pd, oggi al divieto di dimora dopo molti mesi agli arresti domiciliari. Nell’ordinanza di ammissione dell’incidente probatorio, c’è scritto che Giustra «ha già reso dichiarazioni etero accusatorio nel corso di due interrogatori cui è stato sottoposto il 16 e il 28 dicembre 2020». Con l’incidente probatorio adesso la Procura vuole cristallizzare le accuse del presidente del seggio Carmelo Giustra che aveva parlato di un vero e proprio «accordo con Castorina» che, il venerdì prima delle elezioni, gli aveva consegnato la sua nomina a presidente di seggio direttamente nella sua segreteria politica. «Ogni persona che doveva venire, doveva venire con una tessera – aveva raccontato l’indagato ai pm – e sicuramente non sarebbe stata la tessera di quella persona. La domenica o il lunedì, quando sarebbero venute queste persone, le dovevo fare votare». Qualcuno incontrato all’interno della segreteria dell’esponente del Pd, inoltre – sempre secondo il racconto di Giustra – gli avrebbe dato una lista di nomi di anziani con i rispettivi numeri di duplicati delle tessere elettorali che avrebbe dovuto inserire nel registro del seggio. Ai pm, Giustra ha dichiarato: «Mi ha detto: ‘qua c’è una busta, ci sono dei nomi di persone e ci sono accanto segnate le tessere elettorali. Guarda tu non devi fare altro che annotarle tutte’. Ogni volta che riuscivo a scrivere un nome sul registro, automaticamente mettevamo dentro una tessera».

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