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l’inchiesta

La Procura di Vibo chiede il processo per il deputato M5S Tucci

Le accuse al parlamentare: avrebbe consentito al suo ex socio di evadere le tasse emettendo fatture per 701.500 euro per «operazioni inesistenti»

Pubblicato il: 14/07/2021 – 12:53
La Procura di Vibo chiede il processo per il deputato M5S Tucci

VIBO VALENTIA Avrà inizio il prossimo 28 ottobre davanti al gup di Vibo Valentia, l’udienza preliminare a carico del parlamentare del M5S Riccardo Tucci, di Vincenzo Maria Schiavello, Adriano Tucci, Domenico Garcea, e Luigino Schiavello. Nei loro confronti la Procura di Vibo, guidata dal procuratore Camillo Falvo, ha chiesto il rinvio a giudizio per reati tributari, previsti e puniti dal Decreto Legislativo numero 74/2000, per avere presentato fraudolenti dichiarazioni annuali dei redditi, relative agli anni d’imposta dal 2011 al 2018, utilizzando fatture per operazioni inesistenti. Le indagini della Guardia di finanza di Vibo hanno preso in esame una complessa, ed articolata frode fiscale. Infatti, nell’ambito degli accertamenti svolti, è stata rilevata l’esistenza di un’unica realtà imprenditoriale costituita da 6 soggetti economici: due società srl; due cooperative; una ditta individuale; una società estera con sede in Romania, tutte riconducibili all’ideatore del presunto sistema truffaldino – per l’accusa Vincenzo Maria Schiavello – che ha consentito alla società oggetto di verifica di realizzare, indebitamente, una maggiore deduzione di costi e detrazione di imposte. I militari, coordinati dal pm Concettina Iannazzo, hanno colto i tratti distintivi di un complesso meccanismo di frode, volto a consentire l’evasione delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto, mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti emesse da imprese qualificabili come “cartiere”, create dal rappresentante legale della società sottoposta a verifica.

Le accuse al deputato

Secondo l’accusa Riccardo Tucci, in qualità di legale rappresentante di una delle cooperative coinvolte nell’operazione della Guardia di finanza, prima della sua attività parlamentare, avrebbe consentito al suo ex socio di evadere le tasse emettendo fatture per 701.500 euro per «operazioni oggettivamente inesistenti». Una «una complessa e insidiosa ed articolata frode fiscale» sarebbe stata ideata da Vincenzo Maria Schiavello, titolare della “Autoelettrosat” ed ex socio di Riccardo Tucci. A Riccardo Tucci viene contestata una frode fiscale per 9mila euro portata avanti secondo gli investigatori attraverso l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. La cooperativa del futuro deputato dei Cinque Stelle, secondo l’accusa, avrebbe avuto il solo scopo di configurare una delle società “cartiera” create dall’ideatore del sistema fraudolento al solo fine di emettere false fatturazioni. Oltre al deputato, nell’inchiesta è indagato anche il suo ex datore di lavoro, con ramificazioni pure in Romania, dove secondo le indagini un’ulteriore cartiera sarebbe stata utilizzata per emettere fatture false per oltre 350mila euro. Nel collegio difensivo gli avvocati Salvatore Pronestì, Michelangelo Miceli e Vincenzo Trungadi.

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