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Bruni pronta alla sfida. «Sono quella delle “mission impossible”» – VIDEO

La candidata del centrosinistra si presenta. «Metto la mia storia al servizio della Calabria per riaccendere la speranza». E chiama de Magistris: «Si ritiri e si unisca alla nostra coalizione se vu…

Pubblicato il: 15/07/2021 – 16:28
Bruni pronta alla sfida. «Sono quella delle “mission impossible”» – VIDEO

GIZZERIA L’approccio è scientifico, i toni sono accorati e la citazione è cinematografica: «Mi dicono che sono quella delle mission impossible. Mi auguro che questa, però, sia molto possible». Amalia Bruni apre la propria parabola politica da candidato governatore del centrosinistra in una conferenza stampa a Gizzeria. E parte dal metodo a cui è abituata e da qualche critica che le è stata mossa. «Per una abituata a fare il ricercatore questo passo viene visto come un salto nel buio o un elemento di fragilità. Ma non c’è spazio per pensare a una Amalia Bruni manovrata. Sono una persona con una storia professionale importante e mette la faccia a disposizione di questa terra di Calabria in quanto calabrese». Da ricercatrice parte dall’analisi di un «contesto sofferente perché la sanità e l’ambiente sono devastati, perché i giovani non hanno un futuro perché le donne non hanno gli spazi sufficienti.  C’è poco che funziona e si tratta solo di cose isolate che non sono messe a sistema». 

«Venerdì scorso un tornado. Ecco perché ho detto sì»

Poi rievoca le fasi che l’hanno portata ad accettare la proposta: «Venerdì scorso mi ha colpito un tornado. Hanno cominciato a chiamarmi amici come Rubens Curia riportandomi il pensiero di Irto e poi Graziano, Misiti, Boccia.  Dopo tanti attimi di grande crisi ho cominciato a pensare che forse la mia umile persona – sono alta un metro e 20 – poteva forse riscuotere una serie di consensi perché sono una di questa terra, che in Calabria ci ha vissuto e ha scelto di tornarci». L’idea di poter «essere lievito aggregante mi ha spinto a dire “forse lo posso fare, per mettermi al servizio”. Io che ho tenuto in carico oltre 13.500 pazienti con famiglie voglio prendermi il carico di 1,9 milioni di calabresi ma questo non posso farlo da sola. E ho chiesto che si creasse una coalizione e ragionasse in maniera nuova». Bruni ha verificato che il suo nome creasse consenso tra gli amici della coalizione: «Senza non avrei detto sì perché è una sfida difficile: dobbiamo metterci tutti insieme e aggregare la collettività, riaccendiamo una scintilla, perché la popolazione è depressa, ha perso la speranza». 
Sono arrivati poi i messaggi, le email, gli inviti a provarci. «Tantissimi mi hanno scritto – dice Bruni – “ci hai riacceso la speranza, facciamo di nuovo la tessera elettorale per riandare a votare”». Da qui il sì è arrivato facile ma la parte dura inizia adesso: «Il primo cambiamento deve essere nelle nostre teste. Non basta essere dotati solo di intelletto ma anche emotivamente dotati, altrimenti si combinano danni. Se riaccendiamo il quoziente emotivo dei nostri conterranei per creare una situazione di speranza nuova, noi avremo costituito i presupposti per un’evoluzione. Questo è il presupposto fondamentale».

«De Magistris si unisca a noi»

Il lavoro da fare è «tanto, non c’è una cosa che funzioni bene. E serve una visione sistemica. Dovremo partire da alcune aree per ricostruire. È un percorso lunghissimo, che richiede fatica, impegno e l’aiuto di tutti». Senza la coalizione non si va da nessuna parte: «L’idea è quella di costruire una squadra, poi mettersi sul nastro di partenza e guardare lontano. È il momento di abbassare i toni e i personalismi ed essere un tutt’uno: non è facile». E la coalizione Bruni pensa di allargarla: «Carlo (Tansi, che espresso apprezzamento per la candidatura, ndr) sta riflettendo, sta pensando di aderire, ma l’invito è a tutti gli altri, anche a de Magistris. Mi ha chiesto di lasciare e seguirlo. Io invito lui ad abbandonare e aderire a questo campo: soltanto insieme possiamo avere la forza di combattere il centrodestra». 

L’appoggio di Letta, Conte e Speranza

Bruni spiega ai giornalisti di non aver «parlato con Letta, ma tutto quello che è stato fatto è stato fatto a nome di Letta e a nome di Conte, così come a nome del ministro della Salute Speranza; diciamo che c’è un pienissimo appoggio e grande sintonia da parte del governo e questo ci aiuta ad avere un argomentare con le istituzioni, perché ritengo che i cambiamenti vadano agiti dal di dentro. Se continuiamo a protestare da fuori rischiamo di non arrivare ad avere degli obiettivi. Io l’ho vissuto nella mia esperienza (con il Centro regionale di Neurogenetica, ndr): se alcuni pensieri operativi non passano attraverso il tavolo di concertazione Stato-Regioni non verranno realizzati».

«Vogliamo chiudere il commissariamento della sanità»

Riguardo al tema dei temi, la sanità, Bruni spiega: «Noi vogliamo chiudere il commissariamento della sanità, mi spenderò per questo, anche perché con il Pnrr e quindi con una riorganizzazione dei servizi territoriali e di medicina territoriale abbiamo una fase talmente nuova e un’occasione talmente grossa che non possiamo permetterci più di giocare. I leader nazionali ancora non hanno presi degli impegni precisi, perché non c’è stata interlocuzione diretta, ma è evidente che questa cosa potrà essere agita nel momento in cui io assumerò un ruolo di presidenza. Io ho rapporti istituzionali che possono aiutarci ad uscire da tutta una serie di pastoie, e molti arrivano qui se hanno di fronte persone che hanno una credibilità».

I rappresentanti di partiti e forze politiche

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche i rappresentanti dei partiti e delle forze politiche che al momento rappresnetano la coalizione a sostegno della candidatura della Bruni. A intervenire anzitutto il responsabile nazionale degli enti locali del Pd, Francesco Boccia, e il commissario regionale del Pd calabrese, Stefano Graziano, insieme a Teresa Esposito, coordinatrice delle donne Pd. Hanno quindi portato il loro saluto anche il deputato Riccardo Tucci per il Movimento 5 Stelle, Berto Liguori per Articolo 1, Elisa Romano per Europa Verde, il consigliere regionale Graziano di Natale per Io Resto in Calabria, Carlo Piroso per i Repubblicani Europei, Antonio Ferrazzo per il Centro democratico, e Vincenzo Cerullo per gli Animalisti. Tra gli osservatori, molti esponenti di spicco del Pd: intravisti, tra gli altri, il deputato Antonio Viscomi, il capogruppo alla Regione Mimmo Bevacqua, il consigliere regionale Luigi Tassone, Enzo Insardà. Gianluca Cuda, Enzo Bruno, Franco Lucia, Aquila Villella, Italo Reale, Mario Paraboschi, inoltre presente anche il consigliere regionale Francesco Pitaro.

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