CROTONE Spirlì mette una pezza e a Crotone parte la protesta contro la sua ordinanza. L’emergenza rifiuti incombe e il presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, decide di tamponare con un’ordinanza che riapre temporaneamemte la discarica di Columbra. L’ordinanza datata 13 luglio, ma pubblicata nella tarda serata di ieri, prevede il conferimento nella discarica di Colombra, ubicata ad un tiro di schioppo dal centro abitato di Crotone, di 600 tonnellate al giorno di monnezza, sino al prossimo 30 settembre. L’emergenza, quindi, si cerca di tamponare mettendoci una pezza come d’altronde aveva fatto il presidente Mario Oliverio quando nel settembre del 2018 aveva emanato l’ordinanza contingibile ed urgente per fare conferire i rifiuti della Calabria nella discarica di proprietà della società Sovreco (fratelli Vrenna). Anche in questa occasione (ordinanza Spirlì) nella discarica di Columbra saranno conferiti i rifiuti provenienti dal resto della Calabria. Non molti, ma sufficienti per continuare a versare su Crotone tonnellate di veleni provenienti da altri territori. Sono anni che Crotone si fa carico dello smaltimento dei rifiuti calabresi e, in alcune occasioni, anche di altre regioni. Nel passato lo spazio c’era e si è potuto approfittare senza limiti, ora si va avanti con piccoli e continui aumenti di volumetria che non cambia la sostanza delle cose. Siccome la soluzione non è stata ancora indicata quasi certamente dopo questa ultima ordinanza ce ne saranno altre. Il pericolo c’è e questa volta il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, non ci sta. Stamattina presto, infatti, ha indossato la fascia e insieme ad altri amministratori e cittadini ha deciso di protestare davanti ai cancelli di entrata di Columbra. E’ stato predisposto un presidio permanente che si sta arricchendo con il passare delle ore. Sul posto è arrivato anche il sindaco di Roccabernarda, Nicola Bilotta, e sono attesi altri primi cittadini. Si protesta contro l’ordinanza di Spirlì e se ne chiede il ritiro. «Crotone pretende rispetto», si legge nello striscione allestito dai dimostranti. Pretende rispetto anche perché ha già dato alla Calabria e agli altri territori e nel passato c’era stato l’impegno che altre province avrebbero fornito soccorso a quella pitagorica che si era sacrificata quando l’emergenza impazzava in tutta la regione e non c’erano soluzioni diverse da percorrere. Il sindaco Voce, prima di essere eletto, aveva sostenuto i cittadini di Papanice, popoloso quartiere periferico di Crotone, nella battaglia messa in campo per chiedere la chiusura dell’impianto di Columbra.
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