COSENZA Il Consiglio Federale ha deciso di confermare le decisioni della Covisoc bocciando le domande di iscrizione di sei club: il Chievo Verona in Serie B; Carpi, Casertana, Novara, Paganese e Sambenedettese in Serie C. La decisione è giunta nel corso dell’odierna riunione del Consiglio Federale, iniziata alle 12. Spettatore interessato il Cosenza, retrocesso nell’ultimo campionato di Serie B ma che dovrebbe essere ripescato proprio al posto del Chievo Verona. Per i rossoblù adesso si potrebbero riaprire le porte del campionato cadetto.
La “battaglia” tra il Chievo e la Covisoc (Commissione di vigilanza delle squadre di calcio professionistiche della Figc) continuerà. Il club veronese, infatti, ricorrerà al Coni e attenderà la sentenza prevista il 27 luglio. L’ultima speranza per la società di Campedelli per ottenere l’iscrizione al prossimo campionato di serie B. La bocciatura del ricorso presentato al Consiglio Federale è legata alla rateizzazione in dodici mensilità dei contributi di ottobre e novembre 2020 dei dipendenti (giocatori inclusi) con il ricorso alla norma governativa anti-Covid riconosciuta dall’Inps, ma non è prevista dalla Covisoc. La Commissione di vigilanza delle squadre di calcio professionistiche della Figc, infatti, pretenderebbe il saldo dei contributi in quattro rate e non in dodici.
«La Società Cosenza Calcio, in seguito alle determinazioni del Consiglio Federale che si è tenuto in data odierna, comunica di essere in procinto di depositare tutta la documentazione necessaria per la riammissione al Campionato di Serie B 2021/2022 comprensiva della fideiussione di 800mila euro». Questa la nota diffusa dalla società rossoblù. «Lo scenario che si apre oggi per il Cosenza Calcio è il risultato di una gestione societaria decennale improntata sui principi di legalità, trasparenza e sul rispetto delle norme e dell’equilibrio economico».
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