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inchiesta lampetra

«Siamo una cosca, lo dice anche Wikipedia»

I legami (sbandierati) con la ‘ndrina Nasone-Gaietti. Le continue allusioni ai “cugini” malavitosi. Cimarosa esibisce il proprio pedigree criminale. «Posso andare in tutti i posti»

Pubblicato il: 16/07/2021 – 17:58
di Pablo Petrasso
«Siamo una cosca, lo dice anche Wikipedia»

REGGIO CALABRIA Per i pm della Dda di Reggio Calabria sia Angelo Carina che il nipote Carmelo Cimarosa hanno un ruolo «nella cosca Nasone-Gaietti» di Scilla, colpita ieri dall’inchiesta Lampetra. E ne utilizzano l’aura criminale come «innegabile grimaldello per l’efficace operatività» del gruppo «avviato per lo smercio di sostanza stupefacente». Il giudice per le indagini preliminare esclude l’aggravante della mafiosità per le attività di spaccio. Le valutazioni dell’accusa sono diverse. E sottolineano che Cimarosa «non perdeva occasione, interloquendo con i soggetti a cui si rapportava nell’attività criminale, per valorizzare la caratura mafiosa della sua famiglia ed evidenziare lo strettissimo legame solidale nei confronti dello zio Angelo Carina». 

«Siamo una ‘ndrina, lo porta pure Wikipedia»

Dai colloqui con Angelo Galati Giordano, coindagato e punto di riferimento del gruppo per le armi, emerge la frequenza con la quale Cimarosa evidenzia «la caratura mafiosa della sua famiglia». È una sorta di pedigree da esibire, anche in maniera non proprio ortodossa. «La ‘ndrina Nasone. I Nasone-Gaietti sono una ‘ndrina di Scilla… lo vedi? Lo porta pure Wikipedia!», dice a Galati. Per poi aggiungere: «I Nasone gli altri, tipo i miei cugini, sono Nasone. I Nasone-Gaietti siamo noi! Perché mia nonna era una Gaietti e mio nonno era un Nasone». Per gli inquirenti, questo «compiacimento» è da sottolineare. E non si tratterebbe dell’unica occasione in cui appare il riferimento all’appartenenza al casato di ‘ndrangheta. L’allusione ai “cugini” malavitosi appare anche nell’ottobre 2019, quando Cimarosa si presenta al giovane acquirente di una partita di droga. «Se gli dici i nomi dei miei cugini, a Palmi non ti fanno venire più (…) tua mamma non ti fa venire più qua». 

«Mio zio ha la delega come capo di Scilla»

«Ancora più esplicito» sarebbe stato Cimarosa «nel corso di un’ulteriore conversazione con Galati Giordano al quale, con malcelato orgoglio, rivelava il ruolo di capo della ‘ndrina Nasone-Gaietti da qualche tempo rivestito dallo zio Angelo Carina». «La delega l’ha presa mio zio come capo di Scilla», spiega – quasi si trattasse dell’ambito di intervento di una giunta. Il giovane introduce poi un aspetto che i pubblici ministeri guidati dal procuratore capo Giovanni Bombardieri ritengono di interesse investigativo. Cimarosa, spiegano, «sottolineava come questa illustre parentela lo agevolasse non poco nei suoi traffici di droga, costituendo l’impareggiabile chiave di volta per ottenere vantaggiose condizioni da parte dei fornitori cui di volta in volta si rivolgeva. «Io perché posso andare in tutti i posti. Io quando gli faccio il nome di mio zio, a me lo sai che mi fanno? Prenditi quello che vuoi, neanche mi dicono “hai i soldi, non hai i soldi”». 
«È quindi evidente – segnala la Dda – come Cimarosa utilizzasse le sue altisonanti parentele per ammantare di maggiore autorevolezza delinquenziale l’intero gruppo di cui era il capo. L’aura mafiosa irradiata dai continui riferimenti alla ‘ndrina Nasone-Gaietti costituiva un biglietto da visita idoneo ad accreditarlo presso fornitori e acquirenti, oltre che presso i suoi stessi sodali, che in lui vedevano – anche in ragione del prestigioso casato di appartenenza – una guida criminalmente influente e qualificata». Per conferma, d’altra parte, sarebbe stata sufficiente una ricerca su Wikipedia. (p.petrasso@corrierecal.it)

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