COSENZA «Lo mettiamo subito in chiaro: non c’è tempo da perdere e non vogliamo sprecarne altro a dibattere o fantasticare su presunti nomi e candidature. Al contrario, abbiamo premura di lavorare alacremente a un programma chiaro e concreto per le prossime elezioni amministrative.
Il nostro obiettivo è fare uscire quanto prima la città dal baratro in cui è stata scaraventata da un decennio di azione politico-amministrativa irresponsabile e scellerata». Così in una nota di “Cosenza in Comune”.
«Già cinque anni fa – si legge – sapevamo che la sfida era complicata, ma tante e tanti cittadini, associazioni, movimenti, partiti di sinistra che si sono riconosciuti nel progetto di “Cosenza in Comune”, hanno offerto alla città un’alternativa in netta discontinuità con quella politica interessata solo alla gestione del potere e ben lontana dai bisogni della gente. Volevamo dimostrare che esiste un altro modo di intendere la cosa pubblica, come bene comune da preservare con spirito di servizio e impegno collettivo. In questi cinque anni ci siamo dedicati ai quartieri più poveri, alle aree più emarginate della città. Abbiamo tentato di intercettare i bisogni delle fasce più deboli, dimenticate da una politica occupata solo a gestire gli affari di una cementificazione selvaggia, che ha trascurato del tutto le aree vitali della città, a cominciare dal centro storico che continua perdere pezzi e dignità per colpa delle Istituzioni assenti. Abbiamo sposato e vinto cause importanti, come lo stop alla metro leggera, opera costosa e inutile, il cui cantiere ha reso del tutto impraticabile la viabilità urbana. Nel corso della pandemia abbiamo visto una città sempre più sofferente e Istituzioni ancora più inadeguate: nuovi poveri, centinaia di posti di lavoro persi, piccoli esercenti e commercianti abbandonati alla loro sorte senza la vicinanza di alcuno, diritto alla salute negato, livelli essenziali di assistenza (Lea) calpestati, a beneficio della malasanità privata che specula sui diritti e sfrutta i lavoratori. Lo abbiamo denunciato chiaramente, siamo scesi in piazza nei cortei spontanei e abbiamo fatto rete con quelle associazioni che intendono blindare la sanità pubblica dalle speculazioni del malaffare e della cattiva politica. Con questo spirito abbiamo avviato e alimentato nel tempo una serie di confronti utili alla città, al fine di costruire un fronte ampio che fondasse la propria azione sulla giustizia sociale e sulla valorizzazione dei diritti pubblici, quali il diritto alla casa, allo studio, all’inclusione sociale, al sostegno alle famiglie e alle disabilità».
«Eravamo e continuiamo ad essere disponibili a un confronto su questioni tanto cruciali, quanto dimenticate da chi ci ha governato. La difesa del lavoro e dei servizi sociali, la lotta alla precarietà e alla povertà dilagante, la difesa del reddito di cittadinanza senza condizionalità, l’acqua pubblica, la sanità pubblica efficiente e di qualità, la valorizzazione del centro storico, una mobilità fruibile della città, il sostegno del tessuto economico urbano provato, dalla cementificazione prima e dalla pandemia poi. Tematiche queste che dovrebbero essere non solo “nostre”, ma appartenere a tutti coloro che si professano di sinistra e che si oppongono all’idea di una città “cartolina” e disastrata.
Su questi temi riteniamo non solo utile, ma doveroso, dialogare: è un atto di responsabilità che la crucialità del momento storico ci impone. A partire dalle forze che in questi anni, insieme a noi, si sono opposte alla realizzazione della metrotranvia. Alle scorse elezioni abbiamo offerto alla città un candidato Sindaco dal volto umano, il cui bagaglio valoriale è oggettivamente elevato e riconosciuto da tutti. Valerio Formisani, “il medico degli ultimi”, volontario Auser, apprezzato e stimato per la sua azione disinteressata in favore dei più bisognosi, che ha una sua manifestazione materiale nell’Ambulatorio senza Confini che per tanti ha colmato le profonde lacune della sanità pubblica locale. Al momento, per noi, la candidatura di Valerio Formisani resta in campo, perché oggi più che mai sarebbe ed è la più credibile, non fosse altro che per la sua visione “profetica” di una medicina del territorio fortemente valorizzata e potenziata, di cui cinque anni fa fu il solo a parlare in termini costruttivi e propositivi. Pur consapevoli di ciò, di fronte a una città in completo dissesto economico e sociale e in presenza di un percorso più ampio che possa ambire a sconfiggere i vecchi padroni della città, che, al governo o all’opposizione, hanno costretto Cosenza nello stato drammatico in cui si trova, siamo pronti a un forte atto di responsabilità. Ne sentiamo tutto il senso e il dovere.
Per questo siamo disponibili a una proposta collettiva e condivisa, purché utile a dar maggior vigore alle battaglie che portiamo avanti da oltre cinque anni. Siamo disposti a condividere insieme ad altre forze un/una eventuale candidato/a a Sindaco di superamento, a patto che questo rappresenti, in modo chiaro, quel rinnovamento e quella discontinuità dalle vecchie logiche e dalle vecchie politiche, che tutta la città attende da troppo tempo. Un/una candidato/a in grado di rappresentare le istanze sociali più urgenti e che sia garanzia della massima attenzione verso il mondo del lavoro.
Se questa è la strada Cosenza in Comune sarà parte attiva e responsabile, nonché promotrice – insieme a quanti sentano di condividere questo percorso – di un progetto fondato sui beni comuni, la solidarietà, il diritto alla casa, la difesa dell’ambiente, la lotta alla precarietà, la lotta alle mafie e la tutela del lavoro. Altrimenti, risponderemo ugualmente alla chiamata di tanti cittadini e cittadine, cui sentiamo il dovere di offrire la speranza e l’opportunità di un autentico cambiamento.
Ed esattamente come cinque anni fa, con orgoglio, competenza e impegno coerente e disinteressato daremo prova che un’altra idea di città è davvero possibile».
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