LAMEZIA TERME «Ci siamo resi conto che queste elezioni regionali non saranno la svolta, avevamo chiesto a viva voce un candidato presidente che fosse un sindaco, che venisse dai territori, ma siamo rimasti inascoltati, e il centrosinistra non ci ha mia chiamato». Italia Viva ritira la candidatura del senatore Ernesto Magorno alla presidenza della Regione Calabria. L’annuncio, anticipato dal Corriere della Calabria, è stato dato in una conferenza stampa a Lamezia Terme dal presidente del partito, Ettore Rosato, e dallo stesso senatore Ernesto Magorno.
A esordire è lo stesso Magorno: «Ci siamo resi conto che queste elezioni regionali non saranno la svolta, avevamo chiesto a viva voce un candidato presidente che fosse un sindaco, che venisse dai territori, ma siamo rimasti inascoltati, e il centrosinistra non ci ha mai chiamato». «L’unica volta che ho parlato con il commissario regionale del Pd – rivela Magorno – è stato in un bar, e in quell’occasione mi venne annunciata una candidatura, ma quella che io ho definito la “banda degli onesti”, Francesco Boccia e il commissario Graziano, ha tradito quella candidatura. Noi fino all’inverosimile abbiamo proposto di mettere in campo un sindaco, ma ci rendiamo conto che non ci sono le condizioni per mettere in campo una coalizione che possa vincere e governare. Abbiamo deciso di fare un passo indietro, come del resto abbiamo sempre detto di essere disponibili a fare, perché c’è bisogno di dimostrare che si è capaci fare un passo indietro, che non si investe per se stessi, ma per una coalizione, per un progetto che noi abbiamo per la Calabria e che porteremo avanti. Nei prossimi giorni decideremo cosa fare, con chi andare e come andare alle prossime elezioni regionali». «Ringrazio tutti i dirigenti e i militanti di Italia Viva che in questi mesi hanno dato un grande contributo, dalla senatrice Vono al presidente Rosato che è un nostro punto di riferimento. Da oggi cominceremo a lavorare per costruire il futuro. Noi – aggiunge il senatore di Italia Viva – abbiamo un uomo straordinario come Gratteri nella lotta alla criminalità organizzata, ma accanto al lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine dobbiamo mettere in campo il nostro lavoro, che obbliga le istituzioni a percorrere la legalità, un lavoro che i sindaci fanno tutti i giorni. Non so se in questa tornata ci sarà cittadinanza per questo percorso». Magorno infine rileva: «La Santelli è stata una grande presidente della Regione, aveva iniziato un percorso importante, e chiunque ne raccoglierà il testimone segua la strada che aveva indicato, tutti noi sindaci abbiamo avuto in lei un importante interlocutore. L’augurio è che in questa fase che sarà di transizione il prossimo presidente della Regione segua quel solco. Sanno tutti che l’ho sostenuta e l’ho votata, non l’ho mai nascosto».
Ettore Rosato, a sua volta afferma che «in Calabria c’è bisogno di aprire una profonda sfida politica. Ringrazio Magorno per il generoso impegno». «Questa regione – sottolinea – avrebbe avuto bisogno di una scelta e di un modello Draghi, individuando un bravo sindaco che potesse interpretare un modello di unità in questa fase straordinaria in cui c’è anche un governo amico e sono in arrivo grandi risorse. Io sono deluso per le scelte del centrosinistra, non solo perché non ci hanno mai cercato, ma perché l’idea del centrosinistra è solo come dividersi gli 11 consiglieri di opposizione. Quando hai solo questo in testa è evidente che “meno siamo meglio stiamo”».
«Ora – spiega il presidente di Italia Viva – c’è anche un inseguimento a de Magistris, che forse su questo piano ci sta, ma questo non è un modo per rappresentare un progetto per la Calabria. Sfido il centrosinistra, che ha bruciato tante candidature, a dire quale sia il suo progetto per la Calabria, e mi sembra che non ci sia un progetto del genere. Io a esempio ho molta stima di Irto, era una candidatura con un profilo riformista, l’hanno sfilata via per costruire uno schema nazionale, l’alleanza con M5S o la rincorsa a de Magistris sono dentro una logica nazionale».
Rosato poi specifica: «Non vogliamo nemmeno essere l’alibi per il centrosinistra in caso di sconfitta, ora che non ci sarà una candidatura terza di Italia Viva. Poi, siamo aperti alla discussione. Nel campo del centrodestra c’è una confusione sovrana, anche lì ci sono logiche nazionali con il braccio di ferro di Fratelli d’Italia». «La Calabria paga il prezzo di essere assoggettata alle logiche nazionali e – prosegue – il simbolo di questo è la gestione della sanità. Da questa logica volevamo uscire, per questo avevamo proposto la candidatura di un sindaco, non di Italia Viva ma che fosse espressione del territorio, ma siamo rimasti inascoltati». Ancora Rosato: «Non c’è stata nemmeno una telefonata da parte del centrosinistra e del Pd, a dimostrazione che l’interesse del Pd è distribuire gli 11 posti di opposizione non costruire un’alleanza in grado di battere il centrodestra. Da questo punto di vista non siamo interessati a questa partita. Se dovesse arrivare la telefonata? Vediamo cosa dicono: certo telefonare a noi e a De Magistris insieme dicendo che c’è un progetto per la Calabria… Mi sembra poi che il progetto di De Magistris per la Calabria, avendo chiuso l’esperienza napoletana, sia quello di trovare uno stipendio in Calabria. Quanto alla Bruni, non la conosco, non si è presentata, non so quanti calabresi la conoscano. E’ una persona che dal punto di vista scientifico ha un curriculum straordinario e che ha tutto il nostro rispetto e la nostra ammirazione, e che svolge una grande funzione, ma – conclude il leader di Italia Viva – nessuno di noi l’ha mai sentita. Sul fatto che dica che lei sia il centrosinistra mi fa piacere,,,».(c. a.)
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