COSENZA La notizia corre veloce: «Gigi Marulla è morto!». I tifosi sgomenti si radunano e in lacrime incitano il loro capitano. Il numero 9, bomber più prolifico della storia del Cosenza Calcio, se ne va in silenzio in una caldissima giornata d’estate. Era il 19 luglio del 2015, quando Cosenza pianse la sua bandiera. Marulla resta l’idolo assoluto della tifoseria rossoblù e da pochi giorni è cittadino onorario della città dei bruzi: il sorriso appena accennato, il suo essere estremamente riservato, il costante impegno e la straordinaria semplicità lo hanno reso speciale. Oggi lo stadio rossoblù porta il suo nome e la maglia numero 9 è stata ritirata. Nessuno potrà indossare la casacca del capitano, una deroga potrebbe essere concessa solo ad un erede della famiglia del calciatore. L’ultimo ad arrendersi in campo, il primo ad arrivare agli allenamenti, la bandiera a cui aggrapparsi, la speranza per i giovani che entravano in punta di piedi nello spogliatoio, ascoltando in silenzio le parole del capitano: tutti erano concordi nel ritenere Marulla l’uomo della provvidenza. Considerava il suo gol più bello quello segnato contro il Pescara. In uno sfortunato 1-2 prese palla, scartò tre difensori e andò in porta. I supporter rossoblu’, invece, considerano la rete più bella quella realizzata contro la Salernitana, ai supplementari di uno spareggio salvezza. Un gol impossibile, da fuoriclasse. Un gol alla Gigi Marulla. E oggi che non c’è più chissà cosa pensa del Cosenza, delle ultime tribolate stagioni in B e della sciagurata retrocessioni in C, del Covid che ha tenuto lontani i tifosi dal “suo” stadio e di un calcio piegato alle logiche di mercato ed alle imposizioni dei detentori dei diritti televisivi. Uno sport senza bandiere destinato a dimenticare i campioni e celebrare le star da copertina. Lustrini e paillettes offuscano la memoria e i ricordi dei nostalgici del fùtbol che fu, cancellando il sogno dei bambini che per strada e senza joystick in mano rincorrevano un pallone per le vie di Cosenza, indossando la maglia di Gigi Marulla. (f. b.)
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