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l’udienza

In affari con le cosche nella Catanzaro bene, 47 rinvii a giudizio. Abbreviato per Talarico – NOMI

Al via in ottobre il processo “Basso Profilo”. Tra gli imputati membri dei clan, politici, esponenti delle forze dell’ordine, imprenditori

Pubblicato il: 19/07/2021 – 16:29
di Alessia Truzzolillo
In affari con le cosche nella Catanzaro bene, 47 rinvii a giudizio. Abbreviato per Talarico – NOMI

CATANZARO Tutti a processo. Il gup di Catanzaro Simona Manna – accogliendo le richieste dei pm della Dda di Catanzaro Paolo Sirleo e Veronica Calcagno – ha disposto il rinvio a giudizio per 47 imputati coinvolti nel procedimento contro gli intrecci illeciti tra le cosche crotonesi e il mondo dell’imprenditoria catanzarese denominato “Basso Profilo”. Il processo avrà inizio il prossimo primo ottobre davanti al Tribunale collegiale di Catanzaro.
Lo scorso 16 luglio erano state definite 25 posizioni per coloro che hanno scelto il rito abbreviato, che avrà inizio il prossimo 13 settembre. 
Tra questi era in forse la posizione di Andrea Rosa che infine è stato rinviato a giudizio.

Abbreviato

Sono stati ammessi al rito alternativo: Luigi Alecce, Annarita Antonelli, Giuseppe Bonofiglio, Rosario Bonofiglio, Pier Paolo Caloiero, Concetta Di Noia, Giulio Docimo, Carmine Falcone, Matteo Femia, Rocco Guglielmo, Domenico Iaquinta, Rodolfo La Bernarda, Francesco Luzzi, Santo Mancuso, Francesco Mantella, Antonino Pirrello, Tommaso Rosa, Victoria Rosa, Francesco Talarico, Giuseppe Truglia, Pino Volpe .
Tra i nomi spiccano quello del dell’assessore regionale al Bilancio Francesco Talarico (accusato di associazione per delinquere semplice aggravata dal metodo mafioso e di scambio elettorale politico-mafioso), Tommaso Rosa (accusato di essere il riferimento operativo della ‘ndrangheta di Roccabernarda, legato al capo del locale Antonio Santo Bagnato), Luciano Basile, amministratore delegato di Sicurtransport spa, società di vigilanza privata (accusato di traffico di influenze illecite), Rodolfo La Bernarda (accusato di traffico di influenze illecite aggravato dal metodo mafioso e corruzione), Carmine Falcone (accusato di associazione mafiosa quale organizzatore dell’articolazione mafioso denominata “locale di San Leonardo di Cutro”), il notaio di Catanzaro Rocco Guglielmo (accusato di varie ipotesi di falso ideologico), Antonino Pirrello (titolare della Puliservice srl, accusato di essere il promotore di una associazione per delinquere semplice aggravata dal metodo mafioso).

Patteggiamento

Hanno chiesto il patteggiamento Bruno Andreoli, Simona Cannarozzi, Monica Comberiati e Stefano Docimo. Il gup Simona Manna si è astenuta, dichiarando la propria incompatibilità e rinviando l’udienza al 14 settembre davanti a un altro giudice.

Rinviati a giudizio

Sono stati rinviati a giudizio: Enrik Baci; Antonio Santo Bagnato; Elena Banu; Tommaso Brutto; Saverio Brutto; Maria Rosaria Caliò; Eliodoro Carduccelli; Ilenzia Cerenzia; Nicola Cirillo; Ercole D’Alessandro; Luciano D’Alessandro; Vincenzo De Luca; Antonella Drosi; Valerio Antonio Drosi; Mario Esposito; Santo Faldella; Antonello Formica; Antonio Gallo; Francesco Gallo; Glenda Giglio; Umberto Gigliotta; Odeta Hasaj; Giuseppe Lamanna; Andrea Leone; Francesco Le Rose; Roberto Mari; Ieso Marinaro; Giovanni Mazzei; Antonio Melino; Liberato Giuseppe Paciullo; Daniela Paonessa; Rositsa Pazieva; Raffaele Posca; Andrea Rosa; Umberto Rotundo; Rolando Russo; Giovanni Lorenzo Servidio; Maurizio Silipo; Maria Teresa Sinopoli; Giorgia Sollecchia; Tommaso Stranges; Rosa Talarico; Matteo Tarantino; Luca Torcia; Rosa Torcia; Alberto Zavatta e Claudio Zavatta. 
Tra le persone che dovranno presentarsi davanti al Tribunale collegiale di Catanzaro ci sono, in particolare, Antonio Gallo (accusato, tra le altre cose, di associazione mafiosa, poiché nella sua qualità di imprenditore, fungeva da riferimento operativo delle organizzazioni ‘ndranghetistiche insistenti nell’area geografica di Sellia Marina, Catanzaro, Botricello, Mesoraca, Roccabemarda, Cutro e Ciro marina), l’ex presidente dei giovani industriali di Crotone Glenda Giglio (concorso esterno in associazione per delinquere semplice aggravata dal metodo mafioso e varie ipotesi di trasferimento fraudolento di valori aggravate dal metodo mafioso), Ercole D’Alessandro (all’epoca dei fatti luogotenente della Guardia di finanza, in servizio presso il Nucleo di polizia economico finanziario, Gico – sezione Goa di Catanzaro, accusato di associazione per delinquere semplice aggravata dal metodo mafioso, corruzione, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, traffico di influenze illecite, accesso abusivo a un sistema informatico, false attestazioni o certificazioni, truffa militare), il figlio Luciano D’Alessandro, l’ex consigliere comunale di Catanzaro Tommaso Brutto e il figlio ed ex consigliere di Simeri Crichi Saverio Brutto (padre e figlio sono accusati di associazione per delinquere semplice aggravata dal metodo mafioso, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio; corruzione, scambio elettorale politico mafioso); Umberto Gigliotta (accusato di associazione per delinquere semplice aggravata dal metodo mafioso in veste di promotore poiché quale rappresentante legale di diverse società, creava società fittizie, acquisiva beni di lusso, a mezzo prestanome, attraverso finanziamenti che non venivano onorati); la gastroenterologa Hodette Hasaj (accusata di diverse ipotesi di accesso abusivo a un sistema informatico). Due le posizioni che sono state stralciate, sin dall’inizio della preliminare, per difetto di notifica della conclusione indagini: Errico Natale e Giuseppe La Bernarda. Per loro si dovrà procedere con una nuova preliminare ed eventualmente riunire le posizioni in seconda battuta.

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