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operazione archimede

Depurazione nell’Alto tirreno cosentino, indagato il sindaco di San Nicola Arcella – NOMI

L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Paola. Per il primo cittadino è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria

Pubblicato il: 20/07/2021 – 8:08
Depurazione nell’Alto tirreno cosentino, indagato il sindaco di San Nicola Arcella – NOMI

SCALEA Nella mattinata odierna, i militari della Compagnia Carabinieri di Scalea, hanno dato esecuzione a 10 misure cautelari (4 domiciliari, 5 interdittive e un obbligo di presentazione alla pg) emesse dal gip del Tribunale di Paola, Rosa Maria Misiti. Hanno riguardato il sindaco di San Nicola Arcella Barbara Mele per cui è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, tre responsabili degli Uffici tecnici di comuni dell’Alto tirreno cosentino, vari imprenditori e un tecnico dell’Arpacal. L’indagine denominata “Archimede” coordinata dal Procuratore della Repubblica di Paola, Pierpaolo Bruni ha ad oggetto una serie di illeciti riguardanti procedure ad evidenza pubblica nel settore della depurazione. In particolare sono state ricostruite condotte collusive e fraudolente finalizzate ad avvantaggiare uno o più operatori economici con riguardo ad appalti e affidamento di servizi in diversi comuni dell’Alto Tirreno Cosentino tra cui San Nicola Arcella, Diamante e Buonvicino, anche in violazione dei criteri di rotazione nell’affidamento di lavori e aggirando il dovere di effettuare indagini di mercato.

Gli indagati

Oltre al sindaco di San Nicola Arcella, figurano nell’elenco degli indagati altre 16 persone. Ai domiciliari Tiziano Torrano, Pasqualino De Summa, Giuseppe Maurizio Arieta; Maria Mandato. Interdizione dall’esercizio del pubblico ufficio per 12 mesi per Albina Rosaria Farace e per il tecnico dell’Arpacal Francesco Fullone; divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per 12 mesi per Enzo Ritondale, Renato La Sorte (per sei mesi). All’assessore del Comune di Belvedere Marittimo, Vincenzo Cristofaro, è stato imposto il divieto di esercitare la professione per 12 mesi. Gli altri indagati sono: Giuseppe Maurizio Arieta, Alberto De Meo, Francesco Astorino, Giovanni Amoroso, Giovanni Palmieri, Giuseppe Antonio Oliva, Virgilio Cordero, Vincenzo Perrone.

L’operazione Archimede

È emerso dalle indagini che taluni imprenditori hanno violato gli obblighi contrattuali assunti con comuni della fascia tirrenica con riguardo ad appalti afferenti la gestione e la manutenzione dell’impianto di depurazione e degli impianti di sollevamento e hanno smaltito fanghi di depurazione senza adeguato trattamento presso terreni agricoli anziché mediante conferimento in discarica autorizzata, talora anche attraverso lo sversamento del refluo fognario in un collettore occulto. In alcune circostanze sono state immesse nelle acque sostanze chimiche in assenza di un preciso dosaggio rapportato alle caratteristiche microbiche delle acque, con la finalità di occultare la carica batterica delle acque prima dei previsti controlli, la cui esecuzione veniva in anticipo e preventivamente comunicata al soggetto da controllare da parte di un tecnico dell’Arpacal che, violando il segreto d’ufficio, concordava direttamente con i gestori degli impianti di depurazione le modalità di esecuzione dei controlli, oltre che la scelta del serbatoio da verificare, così determinando una alterazione della genuinità delle analisi effettuate.

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