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Legambiente Sila: «La discarica di Vetrano non è un bancomat»

Per l’associazione il sito non è sicuro e non può accogliere nuovi conferimenti. «La sindaca Succurro renda pubblico l’accordo con la Regione»

Pubblicato il: 21/07/2021 – 8:03
Legambiente Sila: «La discarica di Vetrano non è un bancomat»

SAN GIOVANNI IN FIORE «Sulla discarica di località Vetrano anche la sindaca Succurro ha accolto le richieste della Regione e dell’Ato di Cosenza (Ambito territoriale ottimale) e anziché procedere alla bonifica, messa in sicurezza e chiusura immediata, ha deciso ulteriori conferimenti di rifiuti in discarica in cambio di soldi». Così in una nota di Legambiente Sila, che aggiunge: «In diverse occasioni ha pure dichiarato che la discarica non può essere chiusa subito perché non è un negozio e non basta abbassare la serranda, affermazioni che contestiamo anche perché presuppongono che l’unica alternativa à considerare invece la discarica come un bancomat da cui prelevare denaro in cambio di nuovi conferimenti di rifiuti».
«Invitiamo la sindaca a una maggiore riflessione sulle cose giuste da fare e di non usare slogan utili per la propaganda social, Deve porre alla Regione e all’Ato, responsabili dell’attuale gestione fallimentare dei rifiuti, condizioni più utili al territorio e all’ambiente sulla chiusura e non accontentarsi dei tre milioni di euro promessi in cambio di un ampliamento della discarica. Non è stata la prima a cedere a questa offerta, perché prima di lei altri sindaci hanno scambiato monnezza contro denaro: tenere il sacco al governatore di turno è stato il metodo usato da tutti i sindaci precedenti. Anche la sindaca Succurro non si sottrae a questa logica e nonostante la comune consapevolezza che la discarica di località Vetrano è pericolosa e non idonea a ricevere altri rifiuti ma destinata solo alla bonifica con messa in sicurezza definitiva». E sottolinea: «Pensare di ottenere questo risultato garantendo nuovi sversamenti di rifiuti per due anni è sbagliato».
«La discarica si trova in queste condizioni perché altri amministratori hanno consegnato la gestione del sito a soggetti inadeguati, e continuare sulla stessa strada è la perpetuazione dell’errore di affidare la soluzione del problema a chi ha creato il problema (Regione, Ato e Consorzio Vallecrati). Con quali garanzie tecniche e di sicurezza si decide il via libera a due anni di ulteriori conferimenti in discarica? Chi effettuerà i controlla sulla stabilità dei versanti e chi misura le quantità di rifiuti da conferire? In quale occasione è stato presentato e discusso di nuovo ampliamento della discarica e come fare osservazioni di merito alla proposta? L’amministrazione comunale ha intenzione di aprire una discussione pubblica e informare i cittadini o bastano gli annunci? Con l’occasione, ribadiamo alla sindaca Succurro la richiesta di chiarire il ruolo svolto in questi anni dal Consorzio Vallecrati e rendere pubblici i documenti che autorizzano il Consorzio a gestire la discarica per conto del comune. Abbiamo chiesto di sapere chi e quando ha autorizzato il Consorzio a svolgere questa funzione, e dobbiamo ricordare che la discarica di Vetrano è inserita in una Zona di protezione speciale (ZPS Marchesato e Fiume Neto – ZPS IT9320302) tutelata da norme e direttive europee in base alla quale il suo mantenimento in esercizio è incompatibile con la tutela naturalistica di quel territorio e non vorremmo essere costretti a rivolgerci alla Commissione Europea per violazione del diritto comunitario, cosa che non escludiamo».
«Infine, ma non per ultimo, – conclude l’associazione – si faccia chiarezza sulle cause dell’incendio che lo scorso 26 settembre ha interessato la discarica e sulle attività svolte per la sua messa in sicurezza anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal proprietario di Calabria Maceri (operatore privato che ha gestito la discarica) che ha denunciato la pericolosità degli argini indeboliti dai continui sopralzi realizzati in questi anni per aumentarne la capienza della discarica».

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