CATANZARO Sorridono e soprattutto tirano un sospiro di sollievo i commissari delle Asp della Calabria, che vedono allontanarsi lo spettro della decadenza nel caso di mancata adozione dei bilanci aziendali. In dirittura di arrivo infatti c’è una sorta di norma “salva-manager”, contenuta – anzi, praticamente imboscata – in un emendamento al Decreto Semplificazioni bis in discussione alla Camera. L’emendamento – la cui paternità è del Pd – in buona sostanza modifica una delle parti più contestate (e contestabili) del già abbastanza controverso Decreto Sanità, diventato legge a fine 2020, quello che ha perpetuato, potenziandolo, il commissariamento della sanità calabrese. Nella formulazione attuale il Decreto Calabria prevede l’obbligo per commissari straordinari di Asp e aziende ospedaliere dell’approvazione dei bilanci degli esercizi già conclusi entro novanta giorni dall’insediamento, altrimenti scatta la decadenza automatica.
L’emendamento al Semplificazioni bis invece stravolge completamente questa previsione, consentendo – in estrema sintesi – l’approvazione dei bilanci entro un anno e sopprimendo la decadenza in caso di inadempimento. Ovviamente, si attende la conversione in legge di questo emendamento, che comunque nell’immediato, una volta approvato, avrebbe effetti concreti di un certo rilievo, creando una sorta di “scudo” in favore di manager come Vincenzo La Regina (Asp di Cosenza) e Gianlugi Scaffidi (Asp di Reggio Calabria), oltre a togliere un po’ di imbarazzi al commissario ad acta Guido Longo. Non manca comunque chi saluta questo emendamento come un atto di giustizia, visto che l’originaria formulazione del Decreto Calabria di fatto, con la scure della decadenza, sembrava eccessivamente punitiva nei confronti di commissari che hanno ereditato il “vulnus” dell’assenza dei bilanci aziendali e che, in realtà, non avrebbero a disposizione il tempo sufficiente a colmare un vuoto in alcuni casi (le Asp di Cosenza e di Reggio sotto questo aspetto sono casi di scuola…) lungo parecchi anni.
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