CORIGLIANO ROSSANO Infortunati sul lavoro ed a rischio licenziamento. Enzo Brogneri è uno dei lavoratori che questa mattina si sono incatenati ai cancelli dell’impianto di stoccaggio di Bucita, gestito da Ekrò.
La storia di Enzo, 43 anni, sposato con due figli, è sintomatica rispetto ai diritti dei lavoratori di oggi e Luciano Campilongo, sindacalista della Uil di Corigliano Rossano lo conferma.
«Brogneri dopo essersi infortunato sul lavoro un anno e mezzo fa – racconta Campilongo al Corriere della Calabria – è stato costretto all’intervento chirurgico per impiantare una protesi al ginocchio, effettuato a Torino. Da allora il lavoratore vive senza stipendio e senza risparmi, utilizzati per curarsi e per i continui viaggi fra la Calabria e il Piemonte. Tornato dal periodo di malattia è stato sottoposto a visita da un medico del lavoro di fiducia dell’azienda che lo ha reputato non idoneo alle mansioni precedenti all’infortunio. Dopo aver goduto delle ferie maturate, Enzo ha appreso che era stato sospeso dal lavoro, senza alcun tipo di retribuzione. È padre di famiglia con due figli ed oggi ha difficoltà oggettive, perché nell’anno e mezzo necessario per le cure al ginocchio non ha percepito nulla dall’azienda. Adesso è incatenato insieme ad un altro lavoratore, che ha perso una mano, posto in cassa integrazione».
Campilongo cita anche il caso di un altro operaio infortunatosi «dopo aver lavorato in un capannone con 50 grandi e in una ruspa che ne faceva registrare al suo interno oltre 60».
Il rappresentante della Uil riferisce poi di aver incontrato l’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio, una settimana fa. «Abbiamo esposto a Capitano Ultimo la situazione di Bucita, sito di proprietà regionale ma gestito dall’Ato di Cosenza, ed i troppi, frequenti infortuni che si stanno registrando negli ultimi tempi, alcuni molto gravi. All’assessore De Caprio abbiamo anche ricordato che Ekrò opera da tempo in regime di proroga, che vi è necessità di un nuovo bando di gara per l’impianto e che l’Ato ha nominato un rup per verificare le condizioni in cui versa Bucita, che però nessuno ha mai visto sul cantiere».
La situazione, insomma, sembra una pentola a pressione. «L’azienda minaccia di licenziare questi lavoratori – conclude il sindacalista della Uil – e lo abbiamo appreso dalle affermazioni dai rappresentanti locali dell’azienda. Per questo hanno deciso di incatenarsi a tempo indeterminato: sono esasperati e non vedono un futuro». (l.latella@corrierecal.it)
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