CATANZARO Per molti cittadini del nostro Paese che vivono in aree interne come territori montagnosi o collinari, raggiungere la scuola, l’ospedale, un ufficio della pubblica amministrazione, un centro culturale, ricreativo o sportivo, diventa un’impresa difficile se non impossibile. Con forti ricadute sulla qualità della vita soprattutto per le persone più fragili (anziani, disabili, bambini).
Secondo l’Agenzia per la Coesione Territoriale in Italia le aree interne rappresentano il 53% circa dei Comuni italiani (4.261), ospitano il 23% della popolazione italiana, pari a oltre 13,54milioni di abitanti, e occupano una porzione del territorio che supera il 60% della superficie nazionale. Territori che si spopolano e si impoveriscono. Aree d’Italia dove gli studenti frequentano poco le attività extrascolastiche, dove le persone hanno concrete difficoltà ad accedere all’offerta culturale, ricreative e sportiva. E dove si registrano tassi di ospedalizzazione più alti che nel resto d’Italia per via di un minor accesso alle prestazioni specialistiche. Chi può usa l’auto privata per spostarsi con un forte impatto sull’ambiente e sui bilanci familiari. Ma cambiare è possibile.
Il Progetto “Una nuova rete” promosso da Auser Nazionale e cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali si pone l’ambizioso obiettivo di provare ad invertire la tendenza. Proponendo servizi sperimentali di mobilità, flessibile ed efficiente, per un facile accesso ai servizi essenziali nei territori delle aree interne del nostro Paese. E gettare le basi per un nuovo modello di mobilità sostenibile pensato per rispondere ai bisogni dei cittadini che vivono in quei territori.
Il progetto ha respiro nazionale e la sperimentazione si focalizzerà su cinque regioni: Liguria, Lombardia, Toscana, Basilicata e Calabria.
Il cuore del progetto è nella sperimentazione di una mobilità più accessibile in termini di tempi di percorrenza e facilità di spostamento, uno dei bisogni più sentiti dalle persone che vivono nei piccoli comuni delle aree interne, nelle frazioni o in gruppi di casolari dove è arduo attivare un sistema di trasporto esclusivamente pubblico come gli autobus di linea.
Auser intende contestualizzare la domanda di mobilità nei diversi territori sperimentando forme di trasporto pubblico-privato integrate non convenzionali, innovative e flessibili.
Nel territorio regionale calabrese, la sperimentazione messa in campo dall’Associazione di Volontariato guidata dal Presidente Franco Mungari, riguarderà l’area della provincia di Reggio Calabria, in particolare dell’Auser Territoriale di Gioia Tauro e del circolo Noi Ci Siamo di Bovalino.
I volontari Auser potranno essere impegnati nella promozione di servizi di mobilità a chiamata, e svolgere nel territorio un ruolo di catalizzatore per l’integrazione e l’incontro tra domanda e offerta pubblico/privata di servizi innovativi di mobilità, che veda coinvolti attori istituzionali e non.
Il risultato atteso è quello di contribuire a garantire una migliore qualità di vita e salute dei cittadini anziani e con ridotta mobilità residenti in aree periferiche e isolate. Vedranno aumentate le alternative alla mobilità ordinaria, rafforzata la mobilità per accedere all’offerta culturale e ricreativa, ridotto il rischio di esclusione sociale.
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