CATANZARO La Dda di Catanzaro ha chiuso le indagini nei confronti di Vito Barbara, 31 anni; Domenico Bertucci, 27 anni; Antonio Criniti, 31 anni; Filippo De Marco, 42 anni; Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”, 58 anni; Alessandro Mancuso, 23 anni. Criniti e De Marco sono accusati dell’omicidio di Matteo Vinci e del tentato omicidio di Francesco Antonio Vinci avvenuto a Limbadi il 9 aprile 2018 per mezzo di una radio-bomba collocata, secondo l’accusa, da Criniti e De Marco (ovvero concordato e disposto che altri la collocassero) sotto la Ford Fiesta di Francesco Vinci, guidata in quella tragica occasione dal figlio Matteo. Criniti e De Marco sono accusati di questi delitti in concorso con Vito Barbara e Rosaria Mancuso, per i quali il processo è già in corso e livede accusati di essere co-ideatori, co-promotori e co-organizzatori del terribile agguato. Criniti e De Marco sono, inoltre, accusati (sempre in concorso con Vito Barbara e Rosaria Mancuso, per i quali si procede separatamente) di detenzione e trasporto illegale di un ordigno esplosivo e di danneggiamento per la distruzione dell’auto dei Vinci.
Tutti gli indagati sono accusati di reati in materia di droga per essersi associati per coltivare, trasportare, detenere ai fini di spaccio la sostanza stupefacente, in particolare cocaina, hashish, marijuana.
In questa attività Vito Barbara ha, secondo l’accusa, il ruolo di promotore, direttore e organizzatore; Criniti e De Marco sono stati individuati quali co-organizzatori col compito di individuare i luoghi di spaccio e decidere le modalità di approvvigionamento; Bertucci, Pantaleone Mancuso e Alessandro Mancuso secondo le indagini sono partecipi con il compito di intermediari per approvvigionamento e cessione nelle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia.
A Vito Barbara viene contestato di avere tentato di acquistare sostanza stupefacente per un prezzo di 800 euro.
Per tutti gli indagati sono numerose le contestazioni di reati in materia di acquisto e vendita di sostanza stupefacente. La chiusura indagini è stata vergata dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e dal sostituto Andrea Mancuso.
Gli indagati hanno ora 20 giorni di tempo per chiedere di essere interrogati dall’autorità giudiziaria e produrre memorie difensive, assistiti dagli avvocati Giuseppe Orecchio, Pamela Tassone, Giovanni Vecchio, Luca Cianferoni, Domenico Rosso, Fabrizio Costarella e Vincenzo Cicino. (ale. tru.)
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