REGGIO CALABRIA «L’Amministrazione Falcomatà continua a negare il diritto all’alloggio sancito dalla legge vigente per le famiglie senza casa e con reddito molto basso. Questa scelta viene operata con un Assessorato che doveva costituire una svolta rispetto alla passata consiliatura, ma che, in nove mesi, invece di migliorare l’azione del settore è riuscito anche a peggiorarla. Difatti il settore Erp è completamente allo sbando». Così in una nota dell’Osservatorio cittadino sul disagio abitativo costituito dalle associazioni Un Mondo Di Mondi, CSOA Angelina Cartella, Reggio Non Tace, Ancadic, Società dei Territorialisti/e Onlus, Collettiva AutonoMia.
«In appena nove mesi dal suo insediamento – aggiungono – la seconda Amministrazione Falcomatà ha già avvicendato tre dirigenti alla guida del settore Erp, superando la già assurda “mobilità” della passata consiliatura, che è stata di 7 dirigenti in 6 anni.
Nell’incontro del 21 maggio scorso tenuto con gli enti dell’Osservatorio sul disagio abitativo lo stesso Sindaco Falcomatà aveva ammesso che l’alternanza di troppi dirigenti è stata una delle cause della crisi del settore. Ma, un mese dopo, lo stesso Sindaco provvedeva a licenziare la dirigente Erp dottoressa Valentina Guglielmo assunta, a tempo indeterminato, sei mesi prima con decreto sindacale numero 44 del 31 dicembre 2020. Per una maggiore trasparenza sarebbe giusto sapere perché la dirigente è stata liquidata».
Ma dall’Osservatorio arriva un’altra constatazione: «Dal 5 luglio scorso nel link del sito web istituzionale del Comune che riporta tutti i dirigenti in carica non solo non compare più la dirigente rimossa, ma non viene riportato neanche il nuovo dirigente ad interim, né tantomeno il decreto di nomina dello stesso». Perché? Si chiedono le associazioni: «Se la direzione del settore Erp è stata volutamente mantenuta in condizioni di discontinuità tali da non poter realizzare alcun programma è facile capire perché anche gli altri ambiti del settore non funzionino. Il Comune continua a non realizzare in modo completo ed efficace, l’attività di verifica sulla permanenza dei requisiti degli assegnatati degli alloggi comunali ed Aterp. Attività che è fondamentale per garantire che gli alloggi continuino nel tempo a rimanesse assegnati a chi mantiene i requisiti applicando il turn-over di legge. Per questa grave negligenza del Comune gli alloggi che periodicamente si liberano in buona parte vengono occupati da chi non ne ha diritto e bisogno sottraendoli a chi ne ha diritto».
«L’Amministrazione comunale, in perfetta continuità con il proprio orientamento, non ha fatto sapere nulla degli 11 milioni del Decreto Reggio che servivano ad acquistare alloggi da assegnare ai vincitori del bando 2005 e della graduatoria emergenze abitative. Ma per il diritto alla casa non vengono fermati solo i finanziamenti speciali. Difatti da anni il Comune storna per altri fini le entrate ordinarie del settore Erp, costituite dai canoni e dalle vendite degli alloggi, che per legge dovrebbero servire per realizzare la manutenzione straordinaria del patrimonio e l’acquisto di nuovi alloggi. l’Amministrazione comunale dal 2014 ha accantonato le entrate del settore per altre finalità impedendo in questo modo la manutenzione straordinaria degli alloggi e l’acquisto di nuovi alloggi. Questa scelta del tutto irregolare ha avuto come diretta e tragica conseguenza che moltissimi alloggi popolari si trovano, oggi, in condizioni di degrado strutturale e le famiglie che vi abitano sono costrette in situazioni abitative inadeguate e antigieniche . Per chiedere il ripristino delle entrate per il settore gli enti riuniti nell’Osservatorio sul disagio abitativo hanno chiesto dal mese di maggio scorso di essere auditi dalla Commissione consiliare Bilancio Ma dopo 66 giorni la Commissione non ha ancora risposto alla richiesta di audizione . Il diritto alla casa degli assegnatari non viene umiliato solo con la negazione della manutenzione straordinaria. Difatti il diritto al cambio alloggio , che è fondamentale per garantire in costanza di rapporto locativo il pieno diritto alla casa, il Comune e l’Aterp Calabria continuano a negarlo non applicando dopo 25 anni la normativa approvata nel 1996. Per i casi di emergenza abitativa il Comune dopo aver pubblicato la graduatoria definitiva il 22 dicembre 2020 non ha ancora assegnato un solo alloggio ai vincitori . Nessuna misura è stata presa per affrontare gli sfratti che dal primo luglio si stanno determinando con lo sblocco deciso dal DL nr 41 del 22 marzo 2021. Mentre per l’ex Polveriera il progetto è stato riavviato su pressione del Comando militare, ma dei quattro nuclei familiari sgomberati due hanno ricevuto l’alloggio mentre agli altri due è stato negato obbligando la convivenza con i parenti, creando un precedente le cui implicazioni ledono il pieno diritto all’abitare. Per gli altri 10 nuclei familiari rimasti nella baraccopoli solo qualche promessa e nessun programma».
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