LAMEZIA TERME “Psr Calabria 2014-2020: stato di fatto e presentazione nuovi bandi a valere sul regolamento transitorio”. È stato questo il tema dell’incontro che si è svolto nella tenuta Statti di Lamezia Terme ed organizzato da Confagricoltura Catanzaro in collaborazione con l’Ente bilaterale agricolo territoriale (Ebat) di Catanzaro. All’incontro, dopo i saluti istituzionali di Walter Placida presidente di Confagricoltura Catanzaro, sono intervenuti Francesco Chiellino, coordinatore regionale del Psr, il dottor Giacomo Giovinazzo, dirigente generale del dipartimento regionale all’Agricoltura. Ha concluso i lavori Alberto Statti presidente di Confagricoltura Calabria.
«Il comparto sta vivendo una fase decisamente delicata – ha sostenuto Walter Placida presidente di Confagricoltura Catanzaro – in seguito all’esplosione della pandemia. Il settore infatti sta vivendo una situazione di difficoltà legata ad un mutamento profondo dei metodi e dei modi soprattutto della commercializzazione dei prodotti».
«Per questo è stato importante confrontarci – ha detto ancora – con chi guida i percorsi istituzionali della programmazione per avere contezza di quelli che saranno i nuovi bandi. È stato utile anche per avere una maggiore conoscenza di quella che è la strategia politica regionale per programmare lo sviluppo futuro dell’agricoltura della Calabria». E sulla valutazione di Confagricoltura sui nuovi bandi prospettati dalla Regione, Placida sostiene: «ci sono importanti novità. Non si sono preparati bandi generalizzati come in passato, ma si è cercato di focalizzare l’attenzione su determinate colture».
«I bandi cercano di intercettare – ha sostenuto Giacomo Giovinazzo, direttore generale del dipartimento Agricoltura – quelle che sono le esigenze delle aziende. Confagricoltura è una delle principali associazioni che rappresentano le aziende e la presenza delle istituzioni al fianco a queste realtà rappresenta un momento di sinergia che certamente fa bene alla Calabria». Giovinazzo ha sottolineato che «i bandi sono lo strumento con cui si mettono in atto le strategie politiche. Quello che ora stiamo cercando di valutare sono gli effetti che questi aiuti comunitari stanno producendo su determinati settori. Per questo abbiamo chiesto alle aziende di fare interventi quanto più misurabili possibili proprio allo scopo di comprenderne l’efficacia».
«L’agricoltura – ha detto ancora Giovinazzo – ha bisogno di certezze. Per questo dobbiamo comprendere quale sarà l’effetto delle nostre azioni nel medio periodo sul comparto. Soprattutto in un momento in cui la flessibilità e i mutamenti in atto sono gli elementi da dover meglio interpretare».
«Stiamo vivendo un stagione decisamente importante della politica agricola europea – ha affermato il presidente di Confagricoltura Calabria Alberto Statti –. Ci si gioca una partita fondamentale per il futuro delle nostre imprese». Oltre al Psr, ha fatto notare il leader di Confagricoltura Calabria, «c’è in discussione la nuova Pac che, superato questo periodo di transizione, andrà applicata».
Secondo Statti per questo «occorrerà prestare la massima attenzione sui risvolti che potrebbero derivare dalle scelte effettuate in questo contesto delicato».
«Riteniamo che la partita si possa giocare – ha detto ancora Statti – nell’alveo delle linee guida che l’Europa ci chiede e che passano per il Green deal, il Farm to fork a una condizione: che venga tenuto in debito conto la sostenibilità economica delle imprese calabresi».
«Un aspetto quest’ultimo – ha rilevato il presidente di Confagricoltura Calabria – finora troppo emarginato, come se gli imprenditori agricoli italiani e calabresi in particolare possano fare a meno della redditività aziendale. Ricordo che le produzioni calabresi stanno registrando prezzi ai minimi storici». Da qui un appello: «Occorre porre la massima attenzione – ha detto Statti – sulle misure da mettere in campo per sostenere il comparto sia attraverso le risorse del Psr sia della nuova Pac. Per questo continueremo assieme alla Regione Calabria questa attività di concertazione, facendo valere quelle che sono le idee delle imprese considerate da più parti realtà d’eccellenza». «Questo al fine – conclude Statti – di giungere a realizzare una sostenibilità non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico delle aziende».
x
x