RENDE «Possiamo ben dire di aver visto giusto. Il sindaco di Rende, nella sua qualità di presidente dell’Ato Cosenza, sin dal giorno dell’insediamento, ci ha inondato di dichiarazioni, comunicati, richieste di commissariamento alla Regione, un interminabile balletto per proporre, alla fine della “giostra”, di realizzare l’eco-distretto, per il conferimento dei rifiuti di gran parte della provincia, in località Lecco di Rende nei pressi della ex Legnochimica, forse per ricevere il “soccorso operativo” di qualche magnate dei rifiuti operante nella zona». Lo affermano i responsabili Federazione Riformista di Rende. «Le nostre previsioni – si legge in una nota – sembravano malignità ed, invece, si sono dimostrate previsioni azzeccate, in quanto dalle dichiarazioni dell’avv. Manna si comprende che è questo il disegno che si vuole attuare. Ribadiamo la nostra assoluta contrarietà a concentrare in località Lecco, a due passi dalla città, il nuovo eco-distretto in aggiunta ad un eco-distretto privato, che lavora 600/800 tonnellate di rifiuti al giorno, e ad un impianto a biogas».
«Rilanciamo la nostra proposta operativa – affermano ancora – di ricercare nell’immenso territorio della provincia di Cosenza un’area facilmente accessibile e lontana dai centri abitati; è del tutto evidente, che aree con queste caratteristiche ne esistono a centinaia. Peraltro, aree con le caratteristiche geografiche come sopra indicate, sono suscettibili di accogliere l’impiantistica più avanzata di ultima generazione per la lavorazione dei rifiuti. L’occasione ci impone di porre una domanda: ma a cosa serve l’ATO? Per realizzare l’eco-distretto, pur avendo i fondi disponibili, si chiede il commissariamento e, successivamente, addirittura il commissariamento del commissario».
«L’ATO, insieme al consorzio Vallecrati, avrebbe dovuto, avendo i fondi disponibili al riguardo, ampliare la discarica di San Giovanni in Fiore – sostengono – evitando l’emergenza rifiuti in atto ed un’esponenziale aumento delle tariffe, per il costo del conferimento dei rifiuti stessi in altre regioni ed all’estero, e non l’ha fatto. Non siamo solo noi, che come è noto siamo cattivi, a fare queste censure alla governance dell’ATO, poiché, sia per l’eco-distretto sia per la discarica di San Giovanni in Fiore, l’ATO è stata ripetutamente bacchettata dal dipartimento regionale all’ambiente, politicamente rispondente all’assessore De Caprio. Ci sia consentito, infine, un inciso sulla pubblica illuminazione della città. Gli impianti realizzati nei decenni precedenti non ricevono un’adeguata manutenzione da almeno nove anni, per come implicitamente e sfacciatamente emerge dalle dichiarazioni del Sindaco. A quanto pare, sarà anticipato, in alcune zone della città, l’efficientamento energetico con fondi del Ministero dell’Interno».
«L’iniziativa è stata pomposamente annunciata con più comunicati nei giorni scorsi – concludono i responsabili della Federazione Riformista di Rende – rilevando che, l’eccellente impianto urbanistico della città, con le sue strade ordinate, le sue piazze e tanto verde (tutte opere delle precedenti amministrazioni riformiste), sarà illuminato in modo da rendere più godibili alla vista i tanti suggestivi angoli di questa parte del territorio comunale. A giudicare da qualche piccolo esempio di arredo pubblico-privato, sussiste qualche preoccupazione. Speriamo bene».
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