CASSANO ALLO IONIO Tre miliardi di euro di investimenti previsti. La “nuova” statale 106 avanzerà per tratte – 12 in totali fino alla variante di Caulonia – a partire dal terzo megalotto Roseto-Capo Spulico-Sibari, i cui lavori sono iniziati da circa un anno, per un investimento complessivo di 1,3 miliardi di euro, nel cantiere di Anas più grande d’Italia.
Per fare il punto sullo stato, sull’avanzamento dei lavori e sul cronoprogramma, si sono dati appuntamento al campo base di Villapiana l’amministratore delegato del colosso stradale – nella doppia veste di commissario per la statale 106 – Massimo Simonini, il viceministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, Alessandro Morelli, il prefetto di Cosenza Cinzia Guercio e un gruppo di sindaci dei territori interessati dai lavori (ne abbiamo parlato qui).
«Ho voluto riunire le istituzioni e i sindaci in qualità di commissario – ha dichiarato il numero uno di Anas sui cantieri di quello che sarà il “viadotto Laghi” – per rappresentare il piano di sviluppo dei dodici progetti. Si tratta di un evento nuovo: per la prima volta è stato pianificata una progettazione uniforme della statale 106 nella sua interezza. Una modus operandi che servirà ad attingere alle risorse che abbiamo. I dodici progetti non sono tutti finanziati; i fondi non serviranno tutti insieme, nel senso che ad oggi sono necessari quelli per completare le progettazioni delle tratte già in stato avanzato. Nella mia qualità di Ad e commissario metterò tutto l’impegno per reperire le risorse necessarie alle opere mancanti. Posso già anticipare, però, che il Ministero delle Infrastrutture ha già analizzato le possibilità e preso memoria di quelle progettazioni che probabilmente verranno inserite nel prossimo piano di contratto fra Anas e Dicastero».
«Dall’incontro del campo base, le istituzioni locali non mi sono sembrate abituate al confronto – ha ammesso Simonini – ma per Anas è una consuetudine sedersi al tavolo con tutti i soggetti che hanno bisogno di risposte e di condivisione delle idee. Sembrerebbe una metodologia che allunga i tempi, ma in realtà ne recupereremo se su quel determinato tracciato c’è stato un confronto con le autorità locali. E per raggiungere l’obiettivo serve il lavoro di squadra e sinergico con tutte le componenti, sindaci, Province, Regione».
Proprio gli interventi a sud di Sibari, in direzione Corigliano Rossano, Crotone e Catanzaro, rientreranno maggiormente nelle attenzioni e nelle cure della struttura commissariale. «Si tratta – ha spigato – di dodici interventi che da Sibari arriveranno a Crotone, con un’ipotesi di collegamento con Catanzaro, e poi a sud del capoluogo di regione con due differenti interventi per le varianti. Il piano prevede di fatto una quattro corsie da Sibari a Crotone, via Corigliano Rossano ed un’analisi ingegneristica fra costi, benefici e flussi di traffico per capire quale sia la sezione stradale più opportuna da Rossano a Crotone. In base a quel che scaturirà dagli studi proporremo due ipotesi: la realizzare immediata di una quattro corsie o una due corsie raddoppiabile a quattro. Dobbiamo utilizzare al meglio i fondi a disposizione, evitando sprechi di risorse per una quattro corsie che in questo momento potrebbe non servire, ma comunque da prevedere per il futuro».
«Per opere diverse, avremo tempi diversi – riferisce ancora l’Ad di Anas a proposito dei tempi di realizzazione per gli altri “lotti”–. Alcuni di queste sono in una fase di progettazione definitiva come la tratta Sibari-Rossano, altri in fase di progettazione e studi di fattibilità tecnico-economici. Avremo tempistiche differenti, la fase approvativa è quella più lunga poiché necessita di calcoli sull’impatto ambientale. Nella mia veste di commissario non ho, però, deroghe su questo genere di attività».
A proposito di tempistica, rispetto ai lavori del terzo megalotto, «i miei mi dicono che siamo in anticipo sul cronoprogramma. Ad oggi – dichiara ancora Simonini – ad un anno dall’inizio dei lavori, che saranno consegnati nel 2026, abbiamo realizzato il 18% dell’opera. Questo cantiere utilizza un criterio di lavoro diverso: si è deciso di produrre acciaio e calcestruzzo in siti satelliti nei quali si realizzano i manufatti che poi saranno assemblati, come accadrà, per esempio, in questa porzione di cantiere che vedrà l’innalzamento del viadotto Laghi».
L’amministratore delegato di Anas ricorda che il motivo della sua visita è da ricondurre al suo ruolo di commissario con l’obiettivo «di verificare lo stato dei lavori nel cantiere più grande del Paese e del valore di 1,3 miliardi di euro. Sfrutterò il mio doppio incarico per ottimizzare i tempi; la mia idea è entrare nel merito con il supporto della struttura commisariale. Nasco come ingegnere quindi mi fa molto piacere sporcarmi le mani».
Ciò che preoccupa è la farraginosità della burocrazia nelle opere pubbliche. «Il governo ha già fatto tanto per semplificare le procedure e credo che continuerà a farlo anche per il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Per attingere ai fondi europei dovremo accelerare – conclude Massimo Simonini – e probabilmente quelle semplificazioni saranno applicate dalle strutture commissariali».
x
x