Lascio agli osservatori politici, l’onere di porgere al Segretario nazionale del Pd, oggi in visita in Calabria, le loro autorevoli domande. Magari riusciranno ad ottenere delle altrettanto autorevoli risposte.
D’altronde, chi scrive ha compreso, con un po’ di colpevole ritardo, che è inutile porre domande a chi non ha intenzione di rispondere. Le porte di accesso alla partecipazione, purtroppo, in casa dem, sono sbarrate (Sic!).
Intanto rifletto ad alta voce, condividendo qualche idea con chi vorrà dedicare pochi minuti del proprio tempo alla lettura.
La scelta di Amalia Bruni quale candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Calabria, pur rappresentando il punto d’arrivo della fase di individuazione del candidato Governatore, pone alle forze politiche che hanno espresso tale nome, prima tra tutte il Pd, un problema politico sostanziale. Accompagnare adeguatamente la disponibilità e l’impegno di una figura civica tanto qualificata.
Parliamo della costruzione di un progetto politico, che sappia interpretare i bisogni di una comunità e ricercare soluzioni efficaci ai problemi da affrontare. Si tratta di un percorso articolato, che deve, necessariamente, nutrirsi delle competenze che operano sul territorio, aprirsi al confronto con le componenti sociali. Semplicemente deve diventare un progetto politico collettivo. Fino ad arrivare alla composizione delle liste, che ci auguriamo possano contenere novità significative e altrettanto qualificate. Considerando la rappresentanza politica un servizio che si offre alla comunità per un limitato periodo di tempo, speriamo di non inciampare, anche se capita spesso dalle nostre parti, nei cosiddetti “inamovibili”, forti della legittimazione che garantisce l’appartenenza correntizia, più che i risultati legislativi prodotti.
Con l’auspicio che il rinnovamento non si esaurisca in qualche discutibile cambio di casacca. Come sta avvenendo nelle ultime ore.
Il percorso logistico di questo viaggio in Calabria, manca di un incontro vero e partecipato con i Calabresi.
La Calabria aspetta il Segretario nazionale del Partito, partner dell’attuale Governo, ed invero anche di quelli precedenti, non per discutere dell’ultimo libro dato alle stampe. Ma per avere risposte sulla fine del commissariamento della sanità (anche alla luce di quanto sentenziato dalla Consulta, che dichiarando illegittimi alcuni articoli del decreto legge “misure urgenti per il rilancio del servizio sanitario della regione Calabria” ha confermato la sciatteria di tutti coloro che quel decreto hanno voluto e confermato), sulla mancanza di lavoro, sui diritti violati. I calabresi aspettano di conoscere il progetto di sviluppo che il Pd ha pensato per la Calabria. E pretendono di conoscere gli uomini che lo realizzeranno. L’efficacia di un incontro si misura dalla capacità di assumere impegni concreti, dal sentimento di condivisione, dall’approfondimento dei temi.
Tutto il resto è semplice propaganda.
Non potendo fare altrimenti… lasciamo alla dedizione di giornalisti e osservatori politici coraggiosi, il compito di chiedere notizie sul futuro della Calabria, oggi pomeriggio al Pepy’s Beach di Reggio Calabria. Attendiamo fiduciosi!
*Partito democratico
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