CORIGLIANO ROSSANO Fra le 271 le proposte ammesse al finanziamento del Programma nazionale della qualità dell’abitare (PinQua) del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili (Mims), con l’obiettivo di riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale, una riguarda Lamezia terme (da 99 milioni di euro), quattro Reggio Calabria e la città metropolitana (da circa 70 milioni) e tre Corigliano Rossano per un totale di 45 milioni.
Si tratta di fondi stanziati dal ministero (400 milioni) ai quali si aggiungono i 2,8 miliardi del Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
I tre interventi di rigenerazione urbana approvati al comune di Corigliano Rossano ognuno per 15 milioni di euro e presentati questa mattina in una conferenza stampa, sono previsti a Schiavonea, nei quartieri “i Vasci” di Corigliano Alta e a “San Domenico”, nel centro storico di Rossano.
La strategia messa a punto nel progetto SchiavoNEA – Nuove Energie per l’Abitare – considerato come quarto progetto fra i meritevoli in Italia – si pone tre obiettivi prioritari: offrire proposte abitative sociali nuove e spazi condivisi per un mix di target di popolazioni differenti, incentivando un pieno utilizzo del patrimonio pubblico esistente; costruire una nuova riconoscibilità di Schiavonea, legata all’offerta di servizi alla cittadinanza, ai turisti, ai lavoratori, attraverso la rifunzionalizzazione di un immobile di pregio; garantire la sicurezza degli abitanti dai rischi idrogeologici, valorizzando le infrastrutture verdi e il paesaggio autoctono.
Nel quartiere Vasci, saranno tre le azioni principali: riqualificare e riorganizzare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale e incrementarlo; rifunzionalizzare aree, spazi e immobili pubblici e privati anche attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socioeconomico e all’uso temporaneo; migliorare l’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani e la dotazione di servizi e delle infrastrutture urbano-locali.
Le maggiori risorse saranno spese per il consolidamento del quartiere (1,2 milioni), le residenze a carattere sociale dell’edificio in piazza Cavour (5,5 milioni), le nuove strade Canalea-San Nicola (2,4 milioni) e dell’Addolorata (1,8), con la sistemazione di piazze e slarghi, verde pubblico e camminamenti.
Per il progetto San Domenico, tra gli interventi maggiori c’è il recupero dell’immobile che ospitava l’ex carcere (3,4 milioni) e l’istituzione nello stesso edificio del Parco tecnologico delle scienze (1,2 milioni), il recupero di alcuni palazzo per l’edilizia residenziale anche dedicata agli studenti e la rigenerazione urbana per favorire la mobilità ciclo-pedonale.
«Queste sono state giornate storiche – ha dichiarato il sindaco, Flavio Stasi – perché nel Programma sulla Qualità dell’abitare, l’amministrazione comunale ha presentato tre progetti (su Schiavonea, sui “Vasci” e per San Domenico) che sono stati tutti finanziati per un totale di 45 milioni di euro. Non solo: i due progetti dei centri storici sono stati citati nella nota ufficiale del Ministero, mentre quello di Schiavonea è stato riportato tra i 13 progetti meritevoli a livello nazionale per impostazione e prospettiva. Un finanziamento importantissimo, un grande e duro lavoro di squadra che ha coinvolto tutti e che segna il passo di una città che guarda avanti e di una rivoluzione in termini di cultura amministrativa. Se a questi 45 milioni aggiungo soltanto i 22 milioni sulla depurazione (14 erano già previsti) ed i 5 sul dissesto idrogeologico, in due anni e nonostante la pandemia, si può capire qual è il senso della nostra azione amministrativa».
«Questa è la nostra città e questa è la nostra visione. Altre espressioni – tuona poi Stasi contro gli ultimi fatti criminosi – l’arroganza, la violenza, l’ignoranza di un gruppo di criminali scalmanati e senza patria sono e devono restare estranee alla nostra comunità e che dobbiamo cacciar via a pedate. In questo lo Stato deve darci una mano, senza alibi. Anche per questo l’Amministrazione parteciperà convinta, insieme a tutte le forze sociali della città, alla fiaccolata statica che si terrà nei prossimi giorni: Corigliano-Rossano è un’altra cosa e deve essere chiaro a tutti».
Sull’argomento è intervenuto anche l’ex assessore al Bilancio e alla Programmazione dell’ex comune di Rossano, Nicola Candiano che ha «rimesso coi piedi per terra» gli amministratori, spiegando che da oggi in poi ci sarà molto da lavorare per ottenere quei finanziamenti.
La prima considerazione di Candiano è la seguente: «Il nostro comune ha potuto meritoriamente parteciparvi grazie alla fusione, perché uno dei requisiti prevedeva il limite minimo di 60 mila abitanti, fatta salva una funzione aggregatrice delle Regioni». Seconda considerazione: «Il plafond di risorse disponibili era stato fissato originariamente in poche centinaia di milioni di euro, a valere sul bilancio del Ministero addirittura fino al 2033. Ben poca cosa. Ed infatti, secondo la graduatoria stilata da un’alta commissione appositamente istituita, i Fondi sarebbero bastati solo per le prime posizioni e Corigliano-Rossano, classificato tra il 130 ed il 161 posto, sarebbe rimasto fuori come tanti altri, nonostante una parziale premialità per i Comuni del Sud».
Per Candiano, quindi, «ci ha salvati l’Europa e nessun altro. Infatti il Governo ha sostanzialmente deciso di finanziare tutti gli interventi, integrando, per come già ipotizzato, la dotazione finanziaria originaria con 2,8 miliardi di euro del Fondo del PNRR – Misura 5, per un totale, ad oggi, di 3,2 miliardi di euro. Somma che però potrebbe non bastare ancora per coprire tutti gli interventi in elenco, mancando all’appello 1,1 miliardo di euro da recuperare nel prossimo futuro ed al più presto. Intanto entro i 240 giorni a venire i comuni dovranno dotarsi, con le necessarie risorse umane e non, di elaborati progettuali idonei per lo svolgimento della relativa gara di appalto, previa approvazione del Ministero entro 90 giorni».
Superato questo step «ci saranno l’effettivo espletamento delle gare di appalto (tre da 15 milioni di euro l’una) e la realizzazione delle opere nei ristretti e rigorosi termini temporali fissati dall’Europa, con sullo sfondo il rischio della revoca dei finanziamenti. Vedremo poi quale sarà la regolamentazione di dettaglio. Un’impresa da far tremare le vene ai polsi ad un Comune come Corigliano-Rossano, che ha l’assoluta necessità di attrezzarsi per tempo. Ecco perché, superata la legittima euforia annunciatoria del momento – conclude Candiano – occorrerà restare con i piedi per terra, anzi pancia a terra, per raggiungere gli obiettivi finali, fin qui solo prefigurati in idee-progetto». (l.latella@corrierecal.it)
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