CROTONE «È negli innumerevoli casi specifici, segno se non di atteggiamenti dolosi di approssimazione amministrativa, che si coglie parte di ciò che definiamo sanità pubblica sbrindellata. È vero – sostiene il consigliere regionale Francesco Pitaro – che il sistema sanitario esige, per essere ricondotto a normalità, l’abbattimento del debito provocato dalle gestioni commissariali e un nuovo inizio. Ma spesso i disagi sono acutizzati da un distorto utilizzo dei poteri amministrativi che, esercitati senza programmazione o con intenti discrezionali, generano malumori, inefficienze e diseconomie che si riverberano negativamente sui cittadini».
Su tre vicende riferite all’Asp di Crotone – su delibere e determine concernenti nomine e attribuzioni di incarichi – Pitaro ha rivolto un’interrogazione al Presidente della Regione. Nello specifico, l’interrogazione si focalizza: a)sul bando di concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato di n. 3 posti di dirigente medico (disciplina Ginecologia e Ostetricia), che prevedeva che si attingesse prima dalla graduatoria degli specializzati e solo dopo da quella degli specializzandi, “ma da notizie informali, l’Asp avrebbe assunto attingendo dalla graduatoria dei medici specializzandi prima di esaurire la graduatoria dei medici specializzati”; b)sulla posizione del dott. Pietro Brisinda a cui è stato riconosciuto, nella ricostruzione della carriera, lo svolgimento del ruolo di Direttore ff dell’UOC Igiene e Sanità Pubblica, nonostante l’avviso sia stato revocato dall’ASP e quel ruolo non sia stato svolto dallo stesso, così permettendogli di partecipare al bando per direttore del distretto unico dell’ASP di Crotone; c) sul concorso per il conferimento di un incarico triennale di Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione Aziendale, al termine del quale l’Asp ha dichiarato decaduto il primo candidato in graduatoria solo perché gli è stato assegnato un termine estremamente breve per rendersi disponibile, mentre il candidato collocato al secondo posto in graduatoria è stato estromesso dall’attribuzione dell’incarico sol perché non avrebbe svolto le funzioni di RSPP in aziende grandi (senza che ciò sia stato previsto quale requisito nell’avviso) e la nomina è ricaduta sul candidato collocato al terzo posto in graduatoria sul presupposto che fosse un interno senza che il bando abbia attribuito rilievo e preminenza a tale aspetto.
Al presidente Spirlì il consigliere regionale chiede, con riferimento a tutte le questioni poste ed essendo imminente lo svolgimento delle elezioni regionali, se intende intervenire al fine di bloccare (almeno per quanto concerne le nomine non indifferibili ed urgenti) le nomine e le attribuzioni degli incarichi che siano diretti a carpire il consenso (captatio benevolentiae) al fine di permettere una consultazione elettorale equa e corretta.
«Si può migliorare la sanità pubblica, in attesa di una sua riorganizzazione strutturale alla luce anche della recente sentenza della Corte costituzionale – conclude Pitaro – solo se nelle singole Aziende sanitarie ogni decisore pubblico ripristina legalità e buona amministrazione ponendo al centro della sua attività il cittadino e il suo diritto a prestazioni sanitarie dignitose».
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