CATANZARO La data è da cerchiare in rosso sul calendario: il 12 luglio 2021 inizia la fase multimediale della campagna regionale per le vaccinazioni. Non è la solita storia dei ritardi alla calabrese: la somministrazione delle dosi va avanti nonostante qualche rallentamento dovuto allo scetticismo (e capita in tutta Italia). La Regione, però, avvia una delle fasi previste dal programma “Io mi vaccino perché”: quella pensata per realizzare contenuti che forniscano «informazioni utili ai vaccinanti». Questo anche se una buona parte dei calabresi ha già completato il ciclo (tra vaccini a doppia e mono dose). Restano fuori indecisi, scettici e no-vax. E forse proprio a loro deve essere rivolta la campagna che partirà (circa) due mesi dopo l’approvazione del Piano di comunicazione (risale al 24 maggio scorso). Gli interventi previsti sono tre e sono «volti all’informazione di tutte le categorie sociali sugli effetti del nuovo Coronavirus e sui rischi da contagio, raccomandando misure di comportamento volte a prevenire», tra l’altro, «il rischio di contagio del virus, nonché avviare una campagna informativa denominata “Io mi vaccino perché…” che induca i cittadini a sottoporsi con fiducia alla campagna di vaccinazione volontaria».
Con tempismo (im)perfetto, dunque, parte l’intervento che prevede la «realizzazione di un servizio di P-Video, diretto a comunicare ad ogni singolo cittadino le modalità di vaccinazione e supportarli nei vari step previsti per la vaccinazione». Si tratta di un’iniziativa «complementare al servizio di messaggistica disponibile sulla Piattaforma di prenotazione di Poste Italiane», che possa “accompagnare” chi deve ancora sottoporsi al vaccino fino alla porta dell’hub in cui sarà somministrata la dose. Si potrebbe obiettare che gli indirizzi dei centri vaccinali sono facilmente reperibili e che il bombardamento di informazioni continua da mesi. Ma, in fin dei conti, vale tutto pur di arrivare alla meta dell’immunizzazione E questo progetto prevede «la realizzazione di un milione di P-Video», operazione che «si rende necessaria al fine di diffondere fiducia nei cittadini calabresi verso la vaccinazione volontaria». I video sono pensati per “girare” su social e applicazioni di messaggistica: una sorta di battage pubblicitario aggiuntivo per convincere tutti. Ovviamente tutto ha un prezzo. E l’amministrazione regionale ha fissato in 100mila euro (Iva inclusa) il costo di questo segmento del Piano di comunicazioni. I fondi andranno a Dnalab srl, una società di Catanzaro attiva nel campo dell’Information technology, e il servizio è stato affidato attraverso una trattativa privata sulla piattaforma Mepa visto che, secondo la burocrazia regionale, ci si trova in una situazione «di necessità e urgenza».
Il progetto non finisce qui. L’idea della Cittadella è quella di attuare una campagna mediatica affidata alla Protezione civile per un costo complessivo di 400mila euro (315mila arrivano da fondi europei, il resto lo mette a disposizione lo Stato). Lo scopo? «Adeguarsi all’eccezionalità» e avviare «un nuovo regime di comunicazione a breve e medio raggio in cui la comunicazione digitale dovrà essere al centro della pianificazione» perché «permette a tantissime persone di restare costantemente aggiornate sulle evoluzioni della situazione, non solo a livello nazionale (…) ma quanto e soprattutto a livello locale con gli aggiornamenti, le informazioni ufficiali e le comunicazioni dei canali regionali». All’appello manca ancora la parte più costosa: 5 spot – «contenuti esclusivi (testuali, grafici e audiovisivi) di tipo emozionale ed esperienziale» – per i quali la Regione prevede di spendere 265mila Iva inclusa. Per chiudere, la Prociv disporrà anche una campagna di affissioni e una parallela campagna di inserzioni su web e carta stampata, per un totale di 35mila euro. (ppp)
x
x