Lunedì 26 luglio è stato (ri)aperto il Punto nascita del presidio ospedaliero di Asiago che era stato chiuso nel marzo 2020, nell’inaugurare il nuovo reparto il governatore della Regione Veneto Zaia ha testualmente dichiarato: «Vorrei sottolineare che se avessimo seguito le direttive nazionali che prevedono la chiusura dei Punti nascita qualora i parti siano sotto la soglia delle 500 unità all’anno, oggi non saremmo a questa inaugurazione».
Condivido pienamente l’azione di Zaia che alfine di garantire il diritto a nascere ha messo in Rete i professionisti dei presidi ospedalieri di Bassano e Santorso garantendo, inoltre, un anestesista e un ginecologo h 24. 1.200 km più a Sud, ovvero in Calabria, i Ministeri dell’Economia e della Salute con i vari Tavoli nel corso degli anni hanno fatto chiudere i Punti nascita di Trebisacce, San Giovanni in Fiore, Acri, Melito P.S e tanti altri poiché al di sotto dei 500 parti l’anno creando enormi difficoltà alle partorienti e con il blocco delle assunzioni hanno svuotato i Consultori familiari cancellando praticamente i Percorsi nascita incrementando i parti nelle regioni confinanti con la Calabria. Mi auguro che in questa campagna elettorale si discuta di queste tematiche con proposte concrete affinché il futuro governatore possa inaugurare i “Punti nascita chiusi” grazie ad un nuovo modello organizzativo della nostra rete ospedaliera e territoriale.
* Portavoce di Comunità Competente
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