LAMEZIA TERME Dalla morte alla resurrezione. Il tempo di un lungo weekend, di raccogliere le idee e superare (per il momento) le ataviche e insuperabili divisioni. Il calcio a Lamezia Terme continuerà ad esserci, ed è forse questa l’unica certezza tra un mare di aspetti ancora poco chiari e tutt’ora in via di definizione. Il progetto ambizioso del presidente Felice Saladini ha così preso forma nelle ultime ore, dando vita all’Fc Lamezia Terme, squadra che ripartirà direttamente dalla Serie D dopo l’acquisizione del titolo sportivo del Sambiase. Ad oggi questa è l’unica certezza mentre il resto, promette Saladini, sarà chiarito entro questa settimana.
E questa mattina, in conferenza stampa, il presidente Saladini insieme al suo vice Ferraro ha provato a delineare quello che sarà il futuro del nuovo club: «Questo progetto è il simbolo dell’unione di questa città che passa da ogni punto di vista, anche quello sportivo. Solo unendo le forze saremo più forti per le sfide che dovremo affrontare perché è chiaro che l’anno prossimo vorremmo essere già tra i professionisti, un obiettivo sul quale tutti stiamo lavorando e lavoreremo. Spero che le istituzioni, la politica e i professionisti di questa città siano tutti uniti insieme a me per il futuro di questa società».
Di fatto per la città lametina è una giornata storica, un messaggio di unione inequivocabile lanciato non solo ai tifosi, ma anche alle istituzioni e al mondo della politica locale, arrivato solo pochi giorni dopo il lapidario post sui social in cui proprio Saladini sembrava aver gettato definitivamente la spugna. «L’abbandono del calcio lametino e il mio eventuale addio – spiega lo stesso Saladini – avrebbe rappresentato una ulteriore divisione della città. Abbiamo fatto un passo indietro per farne 400 in avanti». E, a proposito del mondo politico, Saladini manda un messaggio anche all’attuale sindaco sospeso, Paolo Mascaro: «È un tifoso e la fede calcistica non si mette mai in discussione. Ma nessuno cancella 100 anni di storia. Paolo rimarrà sempre un tifoso della Vigor ma mi aspetto che ci sostenga per lo sviluppo calcistico di Lamezia come sindaco. Io lo farò dal punto di vista calcistico e mi aspetto che lui lo faccia come amministratore».
Saladini però riparte dalla feroci critiche che da giorni animano Lamezia e, soprattutto, i social. «Le polemiche non fanno altro che motivarmi a cambiare le cose. Sono convinto che a Lamezia serviva qualcuno che avesse il coraggio di farlo, rischiando tutto e mettendo anche in evidenza tutto quello che è stato il percorso di questi anni. Il bene che voglio a questa città è più grande delle mie attività e del lavoro che svolgo».
Molti, però, i nodi ancora da sciogliere: dallo stadio in cui si disputeranno i match, passando per i colori sociali («I colori non li scelgo io ma lo farà la città. Sullo stemma ci sono già dei colori e dà quelli dovremo ripartire») e sopratutto il futuro della Vigor Lamezia e della Promosport che potrebbero essere utili per i giovani («La valorizzazione dei giovani di questo territorio è stato cruciale sin dall’inizio e sarà la colonna portante del nuovo progetto di una città che vive di calcio») passando anche per il Sambiase, l’unico titolo sportivo di fatto non più esistente in questo momento: «Nessuno cancellerà la storia dei quartieri, del calcio. Ma oggi – ha spiegato ancora Saladini – c’è un progetto più grande e che riguarda anche i loro figli. Parlerò con gli ultras, spiegherò loro il progetto. Lo so, non sarà facile ma nessuno sparirà. Dobbiamo utilizzare tutto ciò per fondare la nuova storia della città. I prossimi giorni saranno importanti per stabilire tutti gli aspetti tecnici. Abbiamo scelto il titolo del Sambiase perché è quello di categoria più alto ma in questi giorni ci riuniremo per capire il destino tecnico delle altre squadre della città».
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