LAMEZIA TERME Nuovo appuntamento con “20.20”, il settimanale di approfondimento in onda questa sera in diretta alle 21 sul canale 211 del digitale terrestre e, in contemporanea, sulla pagina facebook de “Il Corriere della Calabria”. Ospite di Danilo Monteleone e Ugo Floro, Amalia Bruni, candidata a presidente della regione del centrosinistra. «Sulla composizione delle liste rassicuro che garantirò personalmente», ha dichiarato la neo leader dell’alleanza a guida Pd e Cinquestelle: «sarò io, nella eventualità, a porre dei veti qualora i candidati non dovessero rispondere a determinati criteri, cosa che vale anche per la composizione di un eventuale esecutivo regionale». Una assunzione piena di responsabilità quella della Bruni che ha anche espresso la convinzione circa il fatto che le liste dell’alleanza non saranno comunque meno di sette. Sulla dinamica che, invece, ha portato le forze politiche del centrosinistra a convergere sul proprio nome, la Bruni è stata altrettanto netta: «esisteva una interlocuzione da tempo, anche con i Cinquestelle, ma è stato Nicola Irto a proporre il mio nome sulla base anche di alcune comuni battaglie istituzionali a difesa del Centro di neurogenetica che dirigo». Ma è chiaro che adesso la sfida nella sfida sia soprattutto quella di allargare i confini della coalizione. Richiesta, al riguardo, di un parere sulla scelta di escludere Mario Oliverio dal tavolo di centrosinistra, Bruni ha così risposto: «non sono certo io che tengo fuori l’ex presidente della regione Calabria. Personalmente arrivo adesso e sono aperta al confronto con tutti quei soggetti che vogliano rilanciare la nostra terra. Sono altresì convinta di poter risvegliare l’interesse per la politica dei tanti, troppi cittadini che hanno smesso da tempo di recarsi alle urne, mettendo in campo un approccio concreto ai problemi, spendendomi di persona con i ministeri per aggredire da subito l’emergenza lavoro e quella sanitaria». Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che Amalia Bruni punta moltissimo, avendo conosciuto e vissuto gli ingranaggi della macchina sanitaria: «mi batterò per disegnare una sanità di prossimità, che sappia declinare i bisogni dei territori, troppo spesso esclusi dai tentativi di riorganizzazione a cui abbiamo assistito negli ultimi anni. E’ giusto, in tal senso, che la programmazione del sistema sanitario torni ad essere una competenza regionale».
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