LAMEZIA TERME Una corsa contro il tempo, ma con in mezzo tanti ostacoli. Per il ritorno in classe, in presenza, e scongiurare la didattica a distanza per i rischi legati ai contagi da Covid-19, c’è ancora molto da fare. La preoccupazione c’è eccome, ed è legata essenzialmente alla consapevolezza che convincere a vaccinarsi contro il Covid chi è direttamente a contatto con i giovani studenti, si sta rivelando più complicato del previsto.
Per ora le strategie messe in campo da governo guidato da Mario Draghi sono ancora incerte, ma da qui ad agosto le novità potrebbero essere tante. A cominciare dall’obbligo di far vaccinare tutto il personale scolastico, in tempo per poter ricominciare senza rischi eccessivi. E intanto tra i dirigenti scolastici cresce una certa apprensione, anche in Calabria, ma tutti sembrano compatti e pronti ad accogliere l’invito del generale Figliuolo rivolto a tutta la comunità scolastica a vaccinarsi per riprendere a settembre il nuovo anno scolastico in serenità ed in presenza.
Tra loro c’è Giuseppina Princi, dirigente del “Leonardo Da Vinci” di Reggio Calabria, istituto che conta 2 mila studenti distribuiti in 88 classi. «Immagino – ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera – che si ripartirà in presenza al 100%, sulla base delle recenti indicazioni ministeriali che prevedono che il distanziamento venga assicurato ‘laddove possibile’, ovvero nelle istituzioni scolastiche dotate di locali ampi, al punto da potere garantire la distanza di sicurezza tra i banchi. «Allo stesso tempo – spiega – restano confermate comunque le principali». norme del protocollo Covid, quali l’uso della mascherina, l’areazione degli ambienti e la frequente igienizzazione». Ma se non si intensificheranno le vaccinazioni tra il personale scolastico e gli studenti, il rischio è che da settembre i presidi si ritrovino ad affrontare nuovamente le stesse emergenze dello scorso anno. «Le classi numerose, per cui non si ha la disponibilità di locali più ampi – spiega ancora Princi al Corriere della Sera – saranno accolte in presenza al 100%, con un potenziamento delle misure di sicurezza, ad esempio utilizzando l’organico Covid per una maggiore sorveglianza ai piani in cui sono ubicate le aule interessate». E, a proposito di vaccinazioni, «da noi – spiega Princi – la campagna vaccinale è stata massiva con il 90% di docenti e personale ATA già immunizzato. Il problema adesso riguarda la vaccinazione degli studenti, in quanto la fascia di età 12-18 sembra piuttosto restia ad aderire, in Calabria, come su scala nazionale». E poi resta il nodo dei trasporti che a un anno di distanza non è ancora risolto, per questo il presidente Princi sta già lavorando con l’assessorato ai trasporti regionale per potenziare il trasporto che interessa gli studenti pendolari frequentanti il liceo per assicurare agli stessi un servizio navetta dedicato.
Un appello, quello di Giuseppina Princi, che fa il paio con quello del Preside del Liceo Classico “Telesio” di Cosenza, Antonio Iaconianni: «Non possiamo affrontare il terzo anno in didattica a distanza, lo dobbiamo all’impegno ed al senso di responsabilità profuso dai nostri studenti, dai nostri docenti e dalle famiglie in questi ultimi due anni. Abbiamo raggiunto insieme risultati importanti e tante volte insperati, ma oggi la didattica deve riprendere tra i banchi».
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