ROMA Memorandum di Sergio Mattarella al popolo no-vax che riempie le piazze e grandina sui social con argomenti in cui negazionismo e catastrofismo si incrociano, alimentando diffidenze e confusione. Dice il presidente: «Il vaccino non ci rende invulnerabili, ma riduce grandemente la possibilità di contrarre il virus, la sua circolazione e la sua pericolosità. Per queste ragioni la vaccinazione è un dovere morale e civico». L’occasione è la cerimonia di consegna del Ventaglio, il tradizionale appuntamento estivo per un confronto con i giornalisti parlamentari. E a questo avvertimento aggiunge, a uso di chi strepita su presunti complotti e abusi di potere, paragonando il green-pass ai metodi nazisti: «La libertà è una condizione irrinunciabile, ma chi limita oggi la nostra libertà è il virus, non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo… Se la legge non dispone diversamente si può dire: “In casa mia il vaccino non entra’’. Ma questo non si può dire per ambienti comuni, per gli spazi condivisi dove le altre persone hanno il diritto che nessuno vi porti un alto pericolo di contagio…».
È esplicito il sostegno che il capo dello Stato offre al governo Draghi, impegnato a contenere la pandemia «che non è ancora alle nostre spalle» e a mettere in cantiere le riforme chieste all’Italia dall’Unione europea per dare il via alle risorse del programma next generation. Sia sul versante sanitario che su quello economico, il richiamo di Mattarella si concentra sulla «responsabilità repubblicana» necessaria in questa fase. Responsabilità che chiama in causa tutti, specie sui provvedimenti e sulle riforme messe in agenda dall’esecutivo: scuola, sanità, giustizia.
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