CATANZARO Appuntamento alle 15 di oggi, mercoledì. I vertici del centrodestra si vedranno a Roma dopo giorni di polemiche seguite allo strappo sulle nomine in Rai. L’ordine del giorno informale prevede che si parli delle amministrative nei grandi Comuni: Milano, Roma, Napoli. Verifiche necessarie dopo le recenti fibrillazioni, con Meloni che, scottata dall’esclusione di Fratelli d’Italia dal cda della televisione di Stato, ha rimesso in discussione tutti i patti sanciti dal tavolo nei mesi scorsi. Problemi di dialogo che hanno avuto ripercussioni esplicite anche sui discorsi calabresi. La leader di Fdi ha messo in dubbio che Roberto Occhiuto – designato all’unanimità e presentato come candidato governatore anche da lei in un hotel del Lametino – sia la scelta migliore: seguono riposizionamenti, preoccupazioni (per un risultato che molti davano per scontato) e incomprensioni. Ufficialmente il dossier Calabria non è sul menu dell’incontro di oggi. Ma c’è da credere che Salvini, Meloni e Tajani ne discuteranno. E filtra anche l’atteggiamento di due dei tre alleati: Forza Italia e Lega non hanno intenzione di aprire a possibili ripensamenti, ciò che è stato deciso sulla Calabria resta l’unica opzione percorribile, come da dichiarazione esplicita di Tajani delle scorse ore («Occhiuto è l’unica vera candidatura vincente») e più soft di Salvini nei giorni scorsi («non c’è motivo di rompere l’accordo del centrodestra»). La linea, dunque, non cambia: per azzurri e Carroccio non si torna indietro nonostante i propositi bellicosi dell’alleato deluso. Stesso atteggiamento tenuto da tutti i maggiorenti di Fi. Licia Ronzulli e Mara Carfagna nel quadro nazionale, Giuseppe Mangialavori tra gli esponenti regionali; tutti tendono a derubricare lo strappo a un temporale stagionale, un malessere passeggero.
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