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chiuse le indagini

Settanta indagati per il deturpamento dell’area marittima di Caminia di Stalettì

L’inchiesta della Procura di Catanzaro sulle villette abusive ha portato, a dicembre scorso, al sequestro preventivo per 71 immobili

Pubblicato il: 28/07/2021 – 13:22
di Alessia Truzzolillo
Settanta indagati per il deturpamento dell’area marittima di Caminia di Stalettì

CATANZARO Sono 70 gli indagati ai quali la Procura di Catanzaro ha notificato la chiusura indagini contestando la costruzione abusiva di immobili, destinati a civile abitazione, su superficie demaniale marittima.

Gli indagati

La chiusura indagini – vergata dal procuratore Nicola Gratteri, dall’aggiunto Giancarlo Novelli e dal sostituto Graziella Viscomi – contempla 122 ipotesi di reato a vario titolo contestate a Claudio Aloisi, Francesco Aloisi, Pasqualino Aloisi, Barbara Aversa, Carmela Aversa, Fiorina Aversa, Marisa Aversa, Salvatore Aversa, Antonietta Calabretta, Giuseppe Calabretta, Giuseppina Calabretta, Antonia Camastra, Maria Carello, Anna Elvira Casalenuovo, Giuseppina Casalenuovo, Rosario Casalenuovo, Splendora Casalenuovo, Gregorina Cortese, Serafina D’Ambrogio, Anna Destito, Gesa Destito, Rosario Destito, Ottavia Doria, Annamaria Fortunati, Antonietta Frangipane, Gilda Frangipane, Guido Frangipane, Maria Rita Angiolina Frangipane, Nicola Frangipane, Carmine Antonio Froio, Caterina Gentile, Serafina Giardino, Daniele Gori, Maria Annina Grande, Angela Laura Grillone, Maria Grillone (classe ’42), Maria Grillone (classe ‘54), Cecilia Guzzetti, Santina Iamello, Paolo Lamonica, Rosetta Laugelli, Gregorio Mantella, Attilio Miele, Angelo Gabriele Mirarchi, Anna Maria Grazia Mirarchi, Salvatore Mirarchi, Vera Morabito, Rosario Mungo, Italia Pedata, Giovanni Pellegrino, Maria Angelis Rachetta, Antonio Ranieri, Raffaelina Ranieri, Antonio Riccelli, Maria Richetta, Rossella Rijillo, Giuseppina Rijillo, Francesco Romeo, Maria Carmela Sica, Antonio Tinello, Antonio Vatrella (classe ’33), Antonio Vatrella (classe ’50), Gloria Vigorita, Emanuela Voci, Giovanna Voci, Giuseppe Gregorio Voci, Ettore Zaccone.

L’inchiesta 

L’inchiesta sulle villette abusive ha portato, a dicembre scorso, al sequestro preventivo per 71 immobili in località Caminia di Stalettì, da parte dei carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro, guidati dal colonnello Giuseppe Carubia, della polizia giudiziaria, guidata dal maggiore Gerardo Lardieri, e gli uomini della Guardia costiera di Soverato, coordinati dal tenente di Vascello Augusto Cipollone, con il supporto dei Carabinieri della Compagnia di Soverato. L’inchiesta racconta dell’occupazione abusiva di un terreno «incontestabilmente pubblico», sottoposto a vincolo paesaggistico, una larga fascia – il fondo Panaja in località Caminia, situata tra la spiaggia e la ferrovia – sfregiata da residenze estive ad uso e consumo della Catanzaro bene, sulla quale gli indagati pretendevano di arrogare diritti inesistenti. «Il presente procedimento – è scritto nel decreto di sequestro del gip Giulio De Gregorio – è la storia di un ecomostro diffuso che, nonostante sollecitazioni giudiziarie extrapenali e penali meno invasive, continua ad ergersi sul demanio deturpando il paesaggio, impedendo l’uso pubblico dell’area, rivendicando, quasi arrogantemente, il diritto all’impunità». I proprietari, oggi indagati, nonostante il giudizio civile che ha accertato la proprietà demaniale dell’area, le ordinanze di sgombero del comune di Stalettì, le pronunce del Tar favorevoli allo sgombero, l’emissione, di decreti penali di condanna, hanno continuato a occupare indisturbati le abitazioni.

Le demolizioni

Lo scorso 20 luglio hanno avuto inizio le demolizioni delle villette abusive. «Quello di oggi è un primo passo – ha commentato Giancarlo Novelli, procuratore aggiunto di Catanzaro – e tutta l’area dovrà essere consegnata e riqualificata all’amministrazione comunale per le sue determinazioni. L’ufficio esecuzioni della Procura di Catanzaro, anche grazie alla sensibilità del procuratore Gratteri, su questi temi, sta procedendo anche con altre demolizioni che fanno meno notizia di questa».
Gli indagati hanno ora 20 giorni di tempo per produrre memorie difensive, o chiedere di essere sentiti dai magistrati, tramite gli avvocati difensori Francesco Iacopino, Fausto Salerno, Gianni Russano, Silvana Aversa, Saverio Destito, Antonio Larussa, Caterina Grillone, Maria jiritano, Pierpaolo Greco, Domenico Pietragalla, Luigi Parenti, Danilo Iannello.

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