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Asp di Catanzaro sciolta per mafia, «regolari le nomine dei direttori?»

E’ quanto chiede Nino Accorinti della Cisl medici Calabria. «Si assiste a provvedimenti dove le incongruenze normative sono la prassi»

Pubblicato il: 29/07/2021 – 8:10
Asp di Catanzaro sciolta per mafia, «regolari le nomine dei direttori?»

CATANZARO «La Cisl medici ha già evidenziato diverse incoerenze della condotta dei Commissari Prefettizi dell’ASP di Catanzaro “sciolta per mafia” nell’applicazione di norme e regolamenti, dalle decisioni penalizzanti per i medici del SEU 118 alla redazione dell’atto aziendale, dal difforme impiego delle risorse per il Covid 19 alla condotta di dubbia legittimità nella vicenda del “Sant’Anna Hospital”, a cui recentemente il TAR della Calabria ha dato ragione annullando il divieto di erogare prestazioni con oneri a carico del SSR». Lo scrive, in una nota, Nino Accorinti della Cisl Medici Calabria. «Anche la contestazione sulla facoltà di vicariare temporaneamente il Direttore Sanitario – in assenza di una norma specifica – con altro dirigente, peraltro non inserito negli elenchi regionali degli idonei alla nomina di Direttore Sanitario delle Aziende del Servizio Sanitario della Regione Calabria, è rimasta lettera morta. In sostanza, sembra di assistere, malgrado l’Azienda Sanitaria sia stata sciolta per mafia ai sensi dell’articolo 146 del D. Lgs. 267/2000, all’adozione di provvedimenti in cui le incongruenze normative sono la prassi. Infatti, sin dall’insediamento, la Commissione Straordinaria poteva nominare il Direttore Sanitario e quello Amministrativo ai sensi del D. L.gs. 502/92 e della L. R. n.11/2014 ? Sembra proprio di no». «Il DPR 13.09.2019 di scioglimento dell’amministrazione dell’ASP – continua – assegna alla Commissione le attribuzioni dell’organo di direzione generale nonché “ogni altro potere ed incarico connesso per la gestione straordinaria”. Nessun accenno viene fatto sulla possibilità di nominare Direttore Sanitario o Amministrativo. E’ il precedente Decreto-Legge 30 aprile 2019, n. 35 (Decreto Calabria) che all’art. 10 prevede, per le Aziende sanitarie sciolte ai sensi del D.Lgs. 267/2000, la possibilità della Commissione straordinaria di avvalersi, in via temporanea, di esperti nel settore pubblico sanitario in posizione di comando o di distacco nominati dal Prefetto competente per territorio su proposta del Ministro della Salute, con oneri a carico dell’azienda sanitaria locale». «Tale possibilità – aggiunge – è confermata dal Decreto-Legge 150/2020 (Decreto Calabria bis) all’art. 4, con l’ulteriore eventualità della Commissione di avvalersi per le questioni tecniche sanitarie di un soggetto di comprovata professionalità ed esperienza in materia di organizzazione sanitaria o di gestione aziendale, nominato questa volta dal Ministro dell’Interno d’intesa con il Ministro della Salute. Ebbene, emergono concreti, univoci e rilevanti elementi per valutare le nomine del Direttore sanitario ed Amministrativo non in linea con la normativa specifica in materia di gestione straordinaria, anche produttive di effetti non legittimi. Ancor di più, se si considera che i suddetti Direttori sono stati delegati a compiti gestionali». «La Cisl Medici, che ha già informato il Ministero degli Interni ed il Prefetto competente per territorio, rileva, ancora una volta – questa la chiosa – l’inadeguatezza gestionale dei “servitori dello Stato”, verosimilmente senza esperienza di programmazione e gestione sanitaria. Non si possono realizzare condotte in contrasto con le norme ed i regolamenti, è un dovere osservarle specie da coloro che dovrebbero avere la funzione di applicare correttamente la legge!».

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