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«Gestione negligente dell’emergenza rifiuti», la Regione diffida l’Ato di Cosenza

Lettera del Dipartimento Tutela Ambiente dove si chiede la stipula della convenzione e l’utilizzo delle discariche alternative

Pubblicato il: 29/07/2021 – 22:07
«Gestione negligente dell’emergenza rifiuti», la Regione diffida l’Ato di Cosenza

COSENZA La Regione ha inviato formale lettera di diffida all’Ato di Cosenza a fronte delle «criticità ed urgenze» riguardanti l’emergenza rifiuti del territorio. Il rischio, in caso di inosservanza delle richieste prescritte dall’ente è di interdizione dal pubblico servizio.
Come si legge nella missiva «i conferimenti nelle due discariche dell’ambito sono al momento interrotti per sua negligenza delt’Ato di Cosenza nell’attuare tutte quelle attività che sarebbero state necessarie per garantire la continuità».
Di fatti, riporta la Regione, solo lo scorso 19 luglio l’Ato ha portato a conoscenza del Dipartimento Tutela Ambiente che non aveva provveduto alla copertura finanziaria degli interventi necessari, chiedendo l’intervento della Regione stessa. A fronte della richiesta, il Dipartimento si è attivato nell’arco dei sette giorni successivi diffidando in seguito l’Ato affinché provvedesse alla sottoscrizione della relativa convenzione «in modo da poter tempestivamente iniziare i lavori necessari per la riapertura delle due discariche».

La chiusura delle discariche

«A seguito della chiusura delle due discariche a servizio dell’Ato Cosenza – si legge nella diffida – si è verificata una situazione di emergenza sanitaria poiché la stessa non provvedeva al ritiro dei rifiuti prodotti e raccolti dai comuni per mancanza di spazi in discarica. La Regione si è subito attivala per recuperare spazi alternativi in discarica, consegnando a codesto Ato quantitativi per 450 tonnellate nella discarica di Crotone, 100 nella discarica di Lamezia Terme, 100 in impianti extra-regionali, per un totale di ben 650». Non risulta che l’Ato stia utilizzando i volumi messi a disposizione dalla Regione – altro motivo oggetto della diffida – per risolvere lo stato di emergenza creatosi, giungono, infatti, continue proteste da parte dei Sindaci e di privati cittadini».

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