ROMA Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla proposta di mediazione sulla riforma del processo penale. La proposta, frutto di una mediazione del Pd con il ministro Orlando, avrebbe assorbito i dubbi del M5s sull’improcedibilità per l’articolo 416 bis.1 del codice penale, sull’aggravante mafiosa. Una deroga esplicita per quei reati ci sarebbe nella fase transitoria, con la possibilità di termini fino a 5 anni a regime. L’accordo è stato trovato sui tempi più lunghi, fino a sei anni in appello, per i processi per delitti con aggravante mafiosa, nella fase transitoria di entrata in vigore della nuova prescrizione, fino al 2024. «C’è l’impegno a ritirare tutti gli emendamenti presentati dalle forze di maggioranza con l’obiettivo di concludere nei prossimi giorni l’approvazione della riforma». Lo dice il ministro Marta Cartabia parlando fuori da Palazzo Chigi dopo il Cdm. «È una giornata importante: lunghe riflessioni per arrivare a un’approvazione all’unanimità con convinzione da parte di tutte le forze politiche. Ora c’è l’obiettivo di accelerare il più possibile per concludere se possibile prima della pausa estiva questa importantissima riforma». Rammaricato, invece, l’ex premier Giuseppe Conte: «Dalla Lega c’è stata una durissima opposizione all’allungamento dei tempi di prescrizione “per i processi per mafia”». «Riforma della giustizia – ha scritto su Twitter invece il segretario del Pd, Enrico Letta – che si avvicina all’Europa e fa compiere grandi avanzamenti in termini di modernità ed efficacia. Cartabia ha trovato il giusto equilibrio per superare la riforma precedente senza scadere nell’impunità. Ci siamo spesi per l’accordo. Ne siamo contenti».
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