CETRARO È stato notificata a Vincenzo Cesareo, già direttore sanitario dello Spoke Ospedaliero di Cetraro-Paola finito al centro di una inchiesta della Procura di Paola insieme a Salvatore Pace, Nicola Lucieri, Franco Tripicchio, la chiusura delle indagini guidate da Pierpaolo Bruni. A Cesareo, oggi in pensione (leggi qui), vengono contestati 129 episodi molti dei quali legati all’utilizzo improprio dell’auto di servizio di proprietà dell’Asp di Cosenza (leggi qui).
Un «dispositivo Gps» ha permesso di monitorare l’intensa attività del medico che con l’auto aziendale non si sarebbe quasi mai mosso per motivi di lavoro, destinandone l’uso a faccende personali o familiari: «shopping al centro commerciale», gite in Sila, pranzi e cene in ristoranti, passaggi da amici e parenti e poi per incontrare lontano da occhi indiscreti alcuni soggetti napoletani da cui avrebbe acquistato materiale contraffatto. Sull’auto, addirittura, secondo quanto emerso dalle indagini sarebbero saliti anche «due venditori abusivi». Insomma, una vettura di servizio trasformata in una sorta di taxi sempre pronto a partire con o senza ulteriori passeggeri a bordo. L’auto sarebbe stata «utilizzata per scopi lavorativi solo in tre occasioni: una volta per un lavaggio, un’altra per effettuare un tagliando e in una ulteriore occasione per permettere ad un dipendente dell’Ospedale di raggiungere Belvedere Marittimo».
Non solo il presunto uso improprio dell’auto di servizio, Cesareo avrebbe anche consentito ad alcuni conoscenti di effettuare tamponi nel momento più delicato della diffusione del virus. In una occasione e in un momento di eccessiva vanità, il medico dirà ad un amico di portare «tutti, tutti…anche i gatti», per loro i tamponi sarebbero stati disponibili.
Secondo l’accusa, Franco Tripicchio con la complicità di Cesareo avrebbe «dichiarato falsamente di essere caduto accidentalmente inducendo in errore la dottoressa che avrebbe ricevuto la sua falsa attestazione e proceduto con eseguire una Tac». Lucieri, invece, risulta coinvolto «nell’alterazione di un bando per reclutare 20 persone all’Asp». In particolare, d’intesa con Cesareo, Lucieri avrebbe «prodotto un falso attestato di partecipazione ad un corso mai realmente conseguito». Infine, Salvatore Pace viene accusato di aver abusato della sua professione, e in qualità di medico dell’Asp si sarebbe «appropriato di alcune dosi di vaccino per somministrarle a conoscenti». In un episodio, Pace avrebbe recuperato una dose di vaccino e d’intesa con Cesareo l’avrebbe fatta somministrare ad una persona non inserita nella fascia prioritaria.
x
x