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L’analisi politica

«Verso le elezioni tra arsenico e vecchi merletti»

Sembrava un traguardo impossibile quello di svolgere le elezioni regionali entro il 2021. Eppure dovrebbero svolgersi fra due mesi. Giusto il tempo di licenziare le liste. Sembra facile, ma tra es…

Pubblicato il: 30/07/2021 – 13:59
di Bruno Gemelli
«Verso le elezioni tra arsenico e vecchi merletti»

Sembrava un traguardo impossibile quello di svolgere le elezioni regionali entro il 2021. Eppure dovrebbero svolgersi fra due mesi. Giusto il tempo di licenziare le liste. Sembra facile, ma tra esse e i candidati ci sono distanze che sembrano irraggiungibili. Sul nastro di partenza gli schieramenti sembrano avere tutti lo stesso problema. Quello di tarare le proprie forze rispetto alle potenzialità descritte e immaginate. In realtà ciascun raggruppamento ha i suoi problemi. Chi di abbondanza, per cui deve lavorare di cesello e di raspa, e chi di carestia, imbarcando la qualunque.
Lo schieramento sulla carta più forte, il centrodestra, ha il problema di non poter soddisfare la capienza potenziale, quindi deve prosciugare le aspettative di molti perché deve far salire sulla zattera anche i naufraghi dell’ex centrosinistra, a partire da sigle come Idm e cespugli vari. E sempre che non debba ospitare anche i renziani, per quello che possono offrire.
La prima scelta tocca al candidato Roberto Occhiuto che deve decidere se confermare la lista “Casa della Libertà” oppure fare un listone chiamandolo magari “Calabria Azzurra”. Le liste parallele, cioè Lega e Fdi, hanno un loro appeal e un criterio soggettivo di selezione; ovvero, evitando di imbarcare personaggi di cui pentirsi. Forza Italia è ancora appetibile, grazie ai nuovi selettori Giuseppe Mangialavori e Francesco Cannizzaro che, nel tempo, hanno sostituito la compianta Jole Santelli e Domenico Tallini. Occorre anche tener conto che un posto al sole lo cercano i seguaci degli ex berlusconiani di Toti, Quagliariello e Brugnaro. Poi c’è la lista cadetta dell’Udc la cui leva di comando passa da Franco Talarico a Enzo Sculco, coast to coast.
Il centrosinistra ha recuperato in Zona Cesarini Amalia Bruni con il suo background. Con tre grosse incognite: la consistenza dei grillini, la tenuta degli arancioni di Tansi e di quello che rimane della sinistra bersaniana. Anche in questo campo si lavora di lesina per blindare alcune candidature rispetto ad altre. La sinistra antisistema di de Magistris probabilmente ha finito di raschiare il barile. Senza dimenticare il personaggio del romanzo di Osvaldo Soriano “Triste, solitario y final”. Tutti gli schieramenti sembrano avere al loro interno un prototipo di cariatide, ossia l’aver frequentato in passato il palazzo. Ma questo lo sapremo con esattezza quando vedremo le liste. Torneremo sul punto. Insomma, roba da “Arsenico e vecchi merletti, con la nota metafora di quando si «scopre che le due amabili e anziane ziette “aiutano” quelli che affettuosamente chiamano i “loro signori” ossia gli inquilini ai quali affittano le camere, a lasciare la vita con un sorriso sulle labbra, offrendo loro del vino di sambuco corretto con un miscuglio di veleni, e che li seppelliscono nel Canale di Panama, la cantina di casa dove il fratello di Mortimer, Teddy scava e ricopre di continuo nuove buche per occultare i cadaveri, oramai arrivati al numero di dodici».

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