COSENZA «Il Recovery non basta, anche perché al Sud arriverà una percentuale di investimenti molto più bassa di quella indicata dall’Ue per colmare il gap con il resto del Paese: meno della metà e per lo più assorbita da grandi opere che rischiano di restare le solite cattedrali nel deserto». Lo dice Anna Falcone, portavoce del laboratorio politico “Primavera della Calabria”. «A noi interessa – continua Falcone – fertilizzare quel deserto con servizi e diritti ai cittadini e dare sostegno alle idee innovative e alle attività produttive. Per questo, oltre a rivendicare la quota di investimenti originaria del 64%, appena sufficiente a iniziare un processo di parificazione in termini di diritti e infrastrutture, dobbiamo prevedere un volano in più: l’Iva al 4%, una misura già vigente in altre regioni europee, che potrebbe stimolare investimenti interni e dall’estero, capaci di risollevare definitivamente la condizione della Calabria».
«La nostra – prosegue la nota – è una regione ricca di realtà imprenditoriali solide, start up innovative, cooperative e di giovani pieni di idee e volontà che devono essere aiutati, anche a livello statale, predisponendo le risorse che da solo il Sud non può mobilitare. Il governo può e deve farlo, anche con leggi speciali, agenzie e professionalità dedicate. È l’ultima speranza, non solo per il Sud, ma per tutto il Paese. Inutile sovraccaricare la cosiddetta “locomotiva del nord”, se i vagoni dietro restano vuoti. Solo il Mezzogiorno può garantire al Paese quella crescita che altri territori, ormai saturi, non possono più assicurare se non per se stessi. La narrazione sul Sud con il cappello in mano è falsa e strumentale a questo continuo esproprio di risorse e investimenti. Basta! – sottolinea Falcone – Servono risposte immediate da parte del governo e una netta inversione di rotta sulle scelte già compiute in merito al Recovery. Noi siamo pronti e determinati. Anzi, abbiamo appena iniziato».
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